Cultura / Costi

Il caso del Centro Santa Chiara, da un anno senza presidente in attesa della giunta provinciale (che paga i debiti)

Ulteriore stanziamento di 290 mila euro che si aggiungono ai cinque milioni del budget. E Fugatti è orientato a navigare così fino alla scadenza

PD "Non ci siamo proprio"

di Fabrizio Franchi

TRENTO. Era il 20 luglio dell'anno scorso, un anno fa: Sergio Divina, si dimetteva da presidente del Centro culturale Santa Chiara per candidarsi a presidente della Provincia alle elezioni di ottobre. Una corsa poi finita male, come si sa, con l'ex leghista che è rimasto fuori dall'emiciclo di piazza Dante. E il Centro Santa Chiara? È senza presidente da allora.

Va avanti comunque con la vicepresidente, facente funzioni, Sandra Matuella, fedelissima del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. Anche lei si era candidata, nella lista della Lega in ottobre, ma non venne eletta. Ma non aveva il vincolo delle dimissioni per cui è rimasta sulla poltrona di via Santa Croce senza battere ciglio. E a quanto risulta, si andrà avanti così, fino alla scadenza naturale del Cda, cioè novembre 2024.

Il presidente Fugatti non intende mettere mano un consiglio d'amministrazione per quattro mesi e poi dover rinominare i membri dell'ente.

Così, pur navigando a vista senza un presidente, il consiglio d'amministrazione è comunque attualmente nella sua interezza, con cinque consiglieri: Matuella appunto, Sara Zanatta in rappresentanza del Comune di Rovereto, Maurizio Cau per il Comune di Rovereto, Daniele Lazzeri, legato al centrodestra provinciale e Massimo Chini, il neo consigliere nominato dalla Provincia in sostituzione di Sergio Divina, ma non per fare il presidente.

Il Centro culturale Santa Chiara così viaggia, un po' sui binari voluti da Fugatti e dalla giunta provinciale, un po' sui binari obbligati della sua "mission" storica, quella che lo vede impegnato nelle stagioni teatrali e musicali, tra Music Arena, teatro Sociale, Auditorium e Feste Vigiliane. E quando ci sono dei problemi di bilancio interviene la Provincia.

È quello che è successo anche dieci giorni fa, quando la giunta, formalmente su proposta dell'assessora alla cultura, Francesca Gerosa, ha stanziato ulteriori 290 mila euro per l'attività, che si aggiungono agli oltre 5 milioni di euro messi a bilancio dalla Provincia per le diverse attività culturali.

I 290 mila euro serviranno più dettagliatamente per alcune manifestazioni importanti: 150 mila euro per le Feste Vigiliane, 30 mila euro per il Festival di Musica Antica, 50 mila euro per le Sentinelle di Pietra e 60 mila euro la manifestazione "Dicastelloincastello".

Chi in qualche modo deve reggere sulle spalle tutto quanto è il direttore, Massimo Ongaro: un po' direttore, un po' manager, costretto a rammendare e tenere insieme. Il Comune di Trento e quello di Rovereto, che formalmente fanno parte dell'ente, in realtà hanno poco o nessuna voce in capitolo e non possono imporre la scelta di un presidente. È chiaro, comunque che il prossimo presidente dovrà continuare sul solco aperto da Fugatti con il mega concerto di Vasco Rossi alla Music Arena e la fruizione di un'area adibita agli spettacoli. 

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