Letteratura / Novità

Giacomo Sartori, il nuovo libro è dedicato alla terra, con i magnifici disegni di Elena Tognoli

Lo scrittore trentino e l’illustratrice danno vita ad un album raffinato, con protagonista un merlo. E’ il frutto di una residenza culturale in Valcamonica

di Gigi Zoppello

TRENTO. Giacomo Sartori, secondo me il miglior scrittore italiano vivente, nella vita ha fatto l’agronomo. E la sua specialità sono i terreni: studio, comparazione, analisi della terra, insomma. Accanto alla sua attività di romanziere, infatti, ha sempre coltivato (scusate il gioco di parole) una vena di saggista e ricercatore su terra e agricoltura. 

Così è capitato che – accanto ai suoi romanzi come “Sono Dio” o l’ultimo “Fisica delle separazioni” – ci si trovi davanti a pubblicazioni di saggistica che non sono meno affascinanti. E’ stato il caso di "Coltivare la natura. Cibarsi nutrendo la terra”, uscito l’anno scorso: una appassionata riflessione sui danni dell’agricoltura intensiva. Ed ora con il sorprendente “Raso Terra” (Edizioni Il Cardo Cooperativa Sociale Onlus), con le illustrazioni di Elena Tugnoli.

Va detto che “Raso Terra” ha una genesi particolare: il libro illustrato è il frutto della  residenza dell’autore e dell’illustratrice (sua compagna) presso il Centro CaMon (Valcamonica) finanziato dall’Unione Europea, ma raccoglie anche tutto il lavoro precedente in Francia, nella Somme (Petr Coeur des Hdf) e a Lille (Ville de Lille). Si tratta, insomma, di una «restituzione», che è diventata un raffinato album, dalla forma grafica elegante, ma denso di contenuti.

«Io sono un merlo, e mi chiamo PU-PÌU-PU-PÌU. Sono parecchio curioso, e mi piace un sacco ascoltare quello che si dice in giro. Posso passare intere giornate a origliare quello che blaterano i vari esseri viventi. Se fossi un essere umano sarei un etnologo, o uno psicologo, un prete nel suo confessionale, uno zoologo tassonomista, una scrittrice di gialli, qualcosa del genere.

Ho una sorella, che si chiama anche lei PU-PÌU-PU-PÌU, che mi dice sempre che sono un gran ficcanaso. Lei è di quelli che sostengono di farsi solo gli affari propri, e che pontificano che ognuno deve pensare per sé, senza fare attenzione agli altri. Adesso ci siamo quasi persi di vista, o insomma ci incrociamo di sfuggita due volte l’anno, e forse non è una gran perdita».

Il merlo è l’io narrante, e ben presto ci accompagna nella sua esistenza, che è fatta essenzialmente di vermi della terra: la sopravvivenza di ogni merlo del mondo sta nel trovare i vermi ed estrarli dai loro buchi nella terra. Ma il racconto offre molto altro, compresa una ricca sociologia dei rapporti fra merli.

Debbo dire che, da appassionato fan di Sartori, questa volta sono rimasto affascinato dalle tavole illustrate di Tugnoli. E’ sempre delicato il rapporto fra un testo scritto e la sua illustrazione, ma qui Elena entra in punta di piedi – o in punta di penna – e realizza quella magia che avviene sempre per leggerezza e oltre l’intenzione: illustrare senza essere didascalica, ma soprattutto trovando una propria narrazione parallela, non invasiva, ma completa nella sua autonomia.

La grafica di Tugnoli è potente, mai scontata, si affida al bianco e nero in forma nuda e cruda, usa matite e carboncini, punte sottili e grafite grassa, ricama sottilmente per poi scarificare il bianco con spessore, riempie e lascia vuoto, insomma affascina e racconta.

"Raso Terra”, di Giacomo Sartori ed Elena Tugnoli, verrà presentato da Luca Coser martedì 17 dicembre a Rovereto, alle ore 18, alla galleria spazio KN in via Rialto 43, con l’esposizione di alcune tavole originali, e la mostra di opere su carta dalla collezione di Paolo Pedri.

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