Casse rurali trentine, aumentano le sofferenze
I dati che fotografano l’andamento delle Casse Rurali trentine nel 2012 sono stati presentati al convegno annuale di settore che si è svolto in preparazione dell’assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione in programma il 14 giugno. Sul fronte delle sofferenze i dati dei bilanci delle Casse Rurali evidenziano una crescita del 33%, di pari entità sia per le imprese che per le famiglie
TRENTO - La raccolta complessiva del sistema, incluso Cassa Centrale Banca, ha superato per la prima volta i 17 miliardi (+1%), mentre i crediti hanno toccato il tetto dei 13 miliardi (+0,2%). I soci hanno raggiunto il numero di 124.101: praticamente un abitante su 4 in Trentino, comprendendo anche i bambini, è socio di una banca di credito cooperativo.
L’incidenza dei soci sulle famiglie residenti in provincia è del 54%. Anche la forza lavoro ha tenuto: i dipendenti - distribuiti nei 378 sportelli del gruppo, di cui 49 fuori provincia - sono aumentati di alcune unità, attestandosi a quota 2.762.
I dati che fotografano l’andamento delle Casse Rurali trentine nel 2012 sono stati presentati al convegno annuale di settore che si è svolto in preparazione dell’assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione in programma il 14 giugno.
Le Casse Rurali Trentine hanno garantito anche nel 2012 l’accesso al credito – la percentuale di domande di prestito accolte è dell’88% - tuttavia si pone il problema di aumentare la redditività e ridurre i costi per continuare a sostenere credito anche in futuro.
Un tema sollevato dal vicepresidente della Federazione Giorgio Fracalossi e dal direttore di Cassa Centrale Mario Sartori. Rimane salda, anzi da rafforzare, l’alleanza con il credito cooperativo del Nord Est, che dovrà diventare sempre di più un polo di eccellenza anche nei confronti del sistema nazionale.
“La strada è quella tracciata – ha detto il presidente della Federazione Diego Schelfi – e l’unico modo per essere più competitivi è di fare più sistema”.
La tenuta della raccolta
Il risparmio (raccolta diretta e indiretta) complessivamente intermediato dalle Casse Rurali a fine 2012 - ha riferito Ruggero Carli, responsabile del settore della Federazione - ha superato i 16.250 milioni di euro. 12.832 milioni, con un flusso positivo rispetto all’anno precedente di 335 milioni, si riferiscono alla raccolta diretta (composta, in particolare, da conti, depositi e obbligazioni), mentre i rimanenti 3.421 milioni sono rappresentati dalla raccolta indiretta (titoli e risparmio gestito).
L’andamento dei prestiti
Sostanzialmente stabile l’andamento dei prestiti, che ammontano a 12.140 milioni, con una leggera flessione (-0,86%) rispetto a fine 2011, dovuta sia ad una minore domanda da parte della clientela sia ad una più attenta valutazione del rischio da parte delle Casse. Ha beneficiato del 64% dei crediti il settore delle imprese, mentre il 36% è andato alle famiglie e alle attività non produttive.
Se aggiungiamo anche i finanziamenti disposti da Cassa Centrale e Mediocredito nella sola nostra provincia, il complesso dei prestiti erogati dal credito cooperativo trentino sale a 13,4 miliardi di euro. A dicembre 2012 risultano essere 122.169 i clienti affidati dal sistema delle Casse Rurali, di cui 81.505 famiglie e 39.990 aziende.
Il recupero della raccolta diretta a fronte della dinamica negativa dei crediti ha portato ad una riduzione del rapporto impieghi su raccolta diretta, che è sceso a 95,17%.
Tutte le Casse Rurali tranne una hanno chiuso l’esercizio 2012 in utile. Complessivamente quello realizzato dalle Rurali si attesta a 46,2 milioni di euro (-7,8%).
Le sofferenze in aumento
Sul fronte delle sofferenze - ha riferito Carli al convegno - i dati dei bilanci delle Casse Rurali evidenziano una crescita del 33%, di pari entità sia per le imprese che per le famiglie. Il rapporto sofferenze lorde-impieghi complessivi si è attestato sulla percentuale del 4,56%. A livello di sistema bancario nazionale questo indice è pari al 6,4%.
Nel corso del 2012 sono state effettuate rettifiche di crediti per 140,6 milioni di euro (quasi il 300% in più dell’anno precedente). Un segnale di prudenza che consente alle Rurali di guardare al futuro in modo più sereno e sostenibile.
“La componente legata al rischio credito è molto pesante – ha affermato Carli – ma le Casse sono sufficientemente solide per farvi fronte”.
In termini di quote di mercato, la cooperazione di credito trentina ha mantenuto nel 2012 le posizioni acquisite negli anni precedenti. Casse Rurale e Cassa Centrale detengono il 58,7% del risparmio provinciale e hanno erogato il 53,6% dei crediti.