I 300 di Informatica Trentina: dovete rispettare il contratto

Ieri sciopero di quattro ore dei lavoratori di Informatica Trentina, che hanno dato vita a un presidio in via Gilli proprio innanzi alla sede della società partecipata dalla Provincia. «Motivo dell'astensione dal lavoro - spiega Anna Damiano della Fim Cisl - è un diseguale trattamento riservato al personale di Informatica rispetto alle condizioni lavorative dei lavoratori di tutti gli altri enti e agenzie del settore Ict (tecnologie di informazione e telecomunicazione, ndr ) facenti capo alla Provincia»

TRENTO - Ieri sciopero di quattro ore dei lavoratori di Informatica Trentina, che hanno dato vita a un presidio in via Gilli proprio innanzi alla sede della società partecipata dalla Provincia. «Motivo dell'astensione dal lavoro - spiega Anna Damiano della Fim Cisl - è un diseguale trattamento riservato al personale di Informatica rispetto alle condizioni lavorative dei lavoratori di tutti gli altri enti e agenzie del settore Ict (tecnologie di informazione e telecomunicazione, ndr ) facenti capo alla Provincia».


Il nodo del contendere tra i dirigenti e i 300 lavoratori di Informatica Trentina, rappresentati ieri da Fim Cisl, Fiom Cigl e dall'Rsu aziendale, risiede nell'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore privato metalmeccanico, applicato nonostante la società sia pubblica, e più precisamente nella mancata corresponsione degli aumenti salariali previsti dal rinnovo del contratto per il triennio 2013-2015, pari a 35 euro annui. «Va detto che per quanto riguarda le società pubbliche la spending review impone un blocco salariale ai livelli del 2011 - spiega Michele Guarda della Fiom Cgil - Tuttavia la giunta provinciale a settembre è intervenuta concedendo alle società partecipate di applicare in maniera corretta i contratti nazionali di lavoro».


Pare, invece, che Informatica Trentina faccia la scelta di compensare l'incremento salariale contrattuale con un assorbimento - leggasi diminuzione - dei trattamenti retributivi accessori. «In pratica - commenta Damiano - i lavoratori cui sono riconosciuti dei superminimi non troveranno di fatto gli aumenti previsti in busta paga». A sollevare le proteste dei lavoratori di via Gilli è il fatto che la scelta di assorbire la retribuzione accessoria sia stata intrapresa solamente da Informatica Trentina. «Le altre società partecipate dalla Provincia applicheranno il contratto nazionale - precisa Guarda - Conosciamo il periodo di crisi e recessione ma è profondamente ingiusto che i sacrifici vengano chiesti unicamente a noi: siamo disposti a rinunciare agli aumenti salariali solo se questa condizione viene richiesta a tutti». I lavoratori in sciopero notano una sorta di «accanimento» nei loro confronti anche perché «la Provincia nello studio per il riordino delle società partecipate ha preventivato un'eventuale privatizzazione solamente per Informatica Trentina».

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