Il Consiglio di Stato annulla la gara A22
La rivincita dell'Autostrada del Brennero. Il Consiglio di Stato, ribaltando la precedente sentenza del Tar, ha accolto i ricorsi di A22 e Comuni contro il bando di gara messo a punto dall'Anas per l'assegnazione della nuova concessione (l'attuale va in scadenza il mese prossimo). Nel bando in questione, in particolare, manca la previsione delle opere infrastrutturali complementari, quelle che il concessionario realizza sui territori attraversati dall'autostrada.Tutto da rifare, dunque, e nel frattempo via Berlino continuerà a gestire l'autostrada
Il bando di gara per la concessione A22 è dell'8 settembre 2011. E per l'Anas e il ministero delle Infrastrutture quello di ieri a Roma al Consiglio di Stato è stato un vero otto settembre. Con una sentenza che ha del clamoroso, dati i precedenti giurisprudenziali, l'organo supremo della giustizia amministrativa ha accolto due delle nove censure indicate nel ricorso in appello di Autobrennero contro il bando. La più importante di esse è la mancata previsione delle opere infrastrutturali complementari, quelle che il concessionario realizza sui territori attraversati dall'arteria autostradale. Quanto basta per annullare la procedura di gara e riportare i giochi alla casella di partenza.
Per Autobrennero, controllata dagli enti pubblici trentini e altoatesini, si allunga così il periodo di proroga di fatto dopo la scadenza della concessione il prossimo 30 aprile. Quale che siano i prossimi passaggi, infatti, i tempi si allungano e la tratta Modena-Brennero continuerà per ora ad essere gestita da via Berlino.
La sentenza della sezione quarta del Consiglio di Stato, che aveva discusso il caso il 17 dicembre scorso, è stata depositata ieri. Autobrennero e, separatamente, il Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano avevano presentato ricorso al Tar del Lazio per l'annullamento del bando di gara Anas già nel 2011. Un anno fa, nel gennaio 2013, veniva depositata la sentenza del Tar sfavorevole ad A22: i giudici amministrativi in parte rigettavano, in parte dichiaravano inammissibile il ricorso, mentre dichiaravano totalmente inammissibile quello del Consorzio dei Comuni.
La società pubblica, difesa dagli avvocati Marcello Clarich e Claudio Guccione , ricorreva quindi in appello al Consiglio di Stato, riproponendo i motivi di censura per il bando e la connessa direttiva n. 311 del 10 agosto 2011 emanata dal ministero delle Infrastrutture d'intesa col ministero dell'Economia.
Il Consiglio di Stato ha esaminato congiuntamente i ricorsi A22 e Comuni e ha sottoposto ad un esame particolarmente severo le obiezioni al bando, per un motivo generale: secondo la decisione in adunanza plenaria del 2003 i bandi non si impugnano, a meno che non precludano al ricorrente la partecipazione alla gara. Questo per evitare valanghe di ricorsi preventivi sulle clausole.