La Vis, poche settimane per pagare 7 milioni
Il prestito «bullet» (pallottola) colpirà il prossimo 31 dicembre, tra poche settimane. Si tratta del debito di 6,8 milioni di euro della cantina La Vis in scadenza a fine anno da restituire in unica soluzione - da qui il termine bullet - che è garantito dall'ipoteca sul magazzino frutta della cooperativa 5 Comuni. L'accordo di scissione tra La Vis e 5 Comuni, contestato dalla coop melicola, prevede che il debito sia onorato da 5 Comuni, mentre La Vis restituirebbe la cifra ai frutticoli a rate per 15 o 20 anni. Ma neanche 5 Comuni è in grado di pagare. E La Vis deve risolvere la questione per definire il piano di risanamento e ristrutturazione dei debiti necessario per sbloccare i 10 milioni Provincia-Cooperfidi.
Il caso La Vis-5 Comuni è scoppiato quando un anno fa fu la cantina a fare causa alla coop melicola, dalla quale si era da poco separata, per un debito non pagato di 1,5 milioni. Emerse che i melicoli non potevano pagare perché avevano l'accesso al credito praticamente bloccato proprio a seguito della clausola dell'accordo di scissione sul pagamento del debito bullet, garantito da un'ipoteca di 10,2 milioni sul magazzino frutta. Il debito è con un pool di banche. Dei 6,8 milioni, 3,2 milioni sono stati erogati da Unicredit, 1,8 milioni dalla Banca di Trento e Bolzano, 900 mila euro da Cassa Centrale Banca, 450 mila euro ciascuna dalle Casse Rurali di Lavis e Giovo. Le trattative per risolvere questo intreccio di posizioni debitorie sono in corso da mesi ma finora non hanno portato a un'intesa.
Ora, però, la vicenda si collega al delicato passaggio che sta vivendo La Vis. La cantina sta preparando un piano di risanamento e ristrutturazione ai sensi dell'articolo 67 della legge fallimentare. Non è una vera e propria ristrutturazione dei debiti né, tanto meno, una procedura concorsuale, ma richiede comunque l'approvazione dei creditori e, in primo luogo, dei creditori bancari. Si tratta di 12 istituti di credito, di cui 8 Casse rurali, esposti con il gruppo La Vis, secondo gli ultimi dati forniti dalla cantina, per 57,5 milioni al 30 giugno 2014.
Una cifra fortemente ridotta rispetto ai 95 milioni del 2010, l'anno in cui la coop lavisana sfiorò il crac. I conti, tuttavia, devono ancora passare al vaglio dei revisori. Alcune delle operazioni di dismissione, che contribuiscono alla riduzione dei debiti, sono infatti tuttora in alto mare, come la cessione del compendio di Casa Girelli in viale Verona che, dopo la rinuncia del Consorzio Lavoro Ambiente (Cla), potrebbe essere valutato direttamente dalla Provincia tramite il suo braccio immobiliare Patrimonio del Trentino . A quale prezzo, fra i 13,5 milioni previsti dal Cla e i 9,4 milioni stimati dai tecnici di Piazza Dante, è tutto da vedere.
Il piano di risanamento, che è anche un piano strategico con le previsioni di crescita, deve essere certificato da esperti e validato dai creditori perché la Provincia e Cooperfidi mettano a disposizione i famosi 10 milioni per l'acquisto con riaffitto di una parte della cantina. Il sì al piano certificherebbe la fiducia dei creditori in La Vis e quindi rimetterebbe in moto tutta la partita finanziaria senza danneggiare altre coop come 5 Comuni. Ma ormai il tempo è quasi scaduto.