Mutui, attesa per l'effetto Draghi «Più prestiti e a tassi inferiori»
Tassi giù sui mutui, per quelli attualmente variabili e per i prossimi. Aumento del credito che possa spingere gli acquisti della casa, e un aiuto alla ripresa. Anche in Trentino si attende l’effetto Draghi (il Qe) sul mercato del credito e, di conseguenza, anche sull’economia reale. Con una preoccupazione, lanciata in particolare dal Centro tutela consumatori provinciale, che chiede alle banche di non alzare lo spread, come accaduto in altre fasi in cui, grazie alle politiche della Banca centrale europea, il costo della raccolta di denaro si era abbassato, senza però che questo si fosse tradotto in un vantaggio proporzionale per chi i soldi alla banca li aveva chiesti e, non sempre, ottenuti.
L’annuncio del governatore della Bce di procedere, da marzo e fino a settembre 2016, ad acquistare complessivamente 1.140 miliardi di euro di titoli di Stato sui mercati europei (in Italia si dovrebbe trattare di circa 125 miliardi di euro complessivi) fa tornare la speranza anche in Trentino su una ripresa del flusso di credito verso imprese e consumatori.
CASE, SI ATTENDE UNA SPINTA
«La speranza e l’auspicio - spiega ad esempio Michele Zaniboni della Fiaip - è che, tra la grande disponibilità di risorse raccolte dalle banche e ora con quelle in arrivo dalla Bce, si possa accelerare il flusso di prestiti verso chi intende comprare casa. La situazione si sta muovendo, anche se non siamo ai livelli del boom di un tempo: come dico sempre occorre adeguare i prezzi richiesti all’attuale situazione di mercato e la compravendita si fa».
IL NODO DELLO SPREAD
Carlo Biasior del Crtcu (Centro consumatori) mette in guardia chi ha mutui a tasso variabile da un possibile aumento unilaterale dello spread praticato dalla banca. «Il consiglio è quello di verificare quanto è il tasso al momento del pagamento della rata - spiega Biasior - Ricordo poi che in base al testo unico bancario la banca non può alzarlo senza che ci siano gravi motivi». Il problema è presente al Crtcu che attende prima di capire come andranno i tassi sui prestiti dopo la misura della Bce: «Ci auguriamo che si abbassino i tassi, ma l’esperienza ci dice che sarà decisivo come le banche si comporteranno sullo spread: da un anno e mezzo a questa parte molti istituti aumentano gli spread per tenere alto il costo del denaro».
TASSI CALATI, MA SPREAD OLTRE IL 3%
Secondo quanto dimostra la Banca d’Italia nell’ultimo bollettino statistico, in Trentino lo spread per le famiglie rispetto all’Euribor resta alto anche se i tassi stanno calando. A dicembre 2012, dicembre 2013 e poi in marzo e giugno dello scorso anno il tasso medio pagato dalle famiglie che hanno acceso un mutuo per comprare un appartamento è stato rispettivamente del 3,67%, 3,7%, 3,58%, 3,44%. Se si considera l’Euribor medio degli stessi mesi di riferimento, lo spread scende dal 3,594 al 3,196% ma resta comunque ben al di sopra del 3%.
EROGAZIONI IN AUMENTO SUI MUTUI
La speranza di consumatori e agenti immobiliari è che ora acceleri la tendenza all’aumento dei prestiti e che il costo cali con più forza, visto che le misure della Bce faranno scendere quasi sicuramente il costo della raccolta. Intanto, secondo gli ultimi dati (terzo trimestre del 2014) le erogazioni alle famiglie per comprare una abitazione sono aumentate a 74 milioni di euro contro i 49 milioni dello stesso trimestre del 2013.
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"173976","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1060","width":"1580"}}]]