Imposta di soggiorno, varato il regolamento di attuazione
Il varo dell’imposta di soggiorno anche in Trentino, una delle poche zone turistiche italiane che ancora non ha in trodotto la tassa, è slittato al prossimo primo novembre 2015, ma oggi la giunta provinciale ha emanato il realtivo regolamento di attuazione. L'introduzione della novità fiscale ha sollevato parecchie proteste fra gli albergatori.
L’imposta riguarderà tutte le strutture turistiche del Trentino gestite in forma imprenditoriale, dagli hotel cinque stelle agli appartamenti-vacanza, si dovrà corrispondere l’imposta di soggiorno.
Stamane, con una delibera firmata dall’assessore al turismo Michele Dallapiccola e dopo l’accordo stipulato con le associazioni degli albergatori (Asat e Unat), la giunta provinciale ha deciso le modalità applicative dell’imposta approvando il regolamento di esecuzione dell’art. 16 della legge provinciale 8/2002 sulla promozione turistica che ha previsto appunto l’istituzione della nuova imposta.
«Abbiamo spostato l’entrata in vigore dell’imposta a dopo l’estate - ha ribadito l’assessore Dallapiccola - per non farla pagare solo agli albergatori, visto che gli stessi non avrebbero potuto chiederla ai propri clienti in quanto i cataloghi vacanza per l’estate 2015 erano già stati definiti e diffusi. Per quanto riguarda la copertura di bilancio derivante dallo spostamento, si attingerà in parte alle risorse già accantonate per sviluppare progetti di interambito tra le singole Apt mentre la parte mancante è considerata sostenibile momentaneamente all’interno del fondo di riserva, soprattutto considerando che la tassa di soggiorno sarà un gettito, un introito, che d’ora in poi diventerà strutturale per il bilancio provinciale».
Il regolamento approvato conferma l’impostazione già nota: il tributo varierà da un minimo di 0,70 euro a un massimo di 1,30 euro a notte, e per un numero massimo di dieci pernottamenti, a persona in base alla tipologia della struttura ricettiva. La misura dell’imposta potrà in ogni caso essere aumentata fino ad un massimo di 2,50 euro per pernottamento, se richiesto da Apt e Comunità di Valle.
I clienti degli alberghi a cinque stelle, quattro stelle «superior» e quattro stelle pagheranno 1,30 euro, mentre 1 euro sarà l’importo che verrà chiesto a quanti soggiorneranno negli alberghi a tre stelle «superior» e tre stelle; 0,70 euro negli alberghi di categoria inferiore, nelle strutture extra-alberghiere (esercizi di affittacamere, esercizi rurali, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanza, ostelli per la gioventù, case per ferie e alberghi diffusi), nei campeggi, negli agriturismi ed anche nei rifugi escursionistici.
«Da ricordare in particolare - si legge nella nota stampa provinciale - che l’imposta di soggiorno riguarda anche tutti gli appartamenti utilizzati a scopo imprenditoriale, esclusi dunque solo quelli privati, e che per chi omette la relativa comunicazione al comune di appartenenza è stata inasprita la sanzione amministrativa (fino a 600 euro).
Il regolamento esenta dal pagamento dell’imposta i turisti in terapia, gli accompagnatori dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie pubbliche e private della provincia ma non quanti ricevono terapie presso gli stabilimenti termali, così come ha chiesto la commissione permanente del Consiglio provinciale. Esenti saranno anche i minori fino ai 14 anni ed i richiedenti protezione internazionale, oltre agli operatori di polizia e della protezione civile se alloggiano nelle strutture ricettive per esigenze di servizio.
Il regolamento disciplina infine le modalità di versamento dell’imposta nonché le procedure per la sua applicazione».