Servizi pubblici locali: in Trentino Alto Adige le società partecipate al top dell'efficienza
È il Trentino Alto Adige la regione più virtuosa nella gestione dei servizi pubblici locali come accolta rifiuti, trasporti pubblici, parcheggi, istruzione secondaria, mense scolastiche, nidi d’infanzia comunali e certificati anagrafici. In un mercato che non brilla certo per efficienza della gestione, nelle due province autonome le società partecipate alle quali è affidata la gestione di questi servizi garantiscono utili per oltre 137 milioni di euro. A stilare la classifica dell’efficienza delle società partecipate è stata la Confartigianato, che ha calcolato il costo dei servizi pubblici per le tasche di famiglie e imprenditori rivelando in Italia una vera e propria impennata negli ultimi due anni che si è tradotta in un rincaro del 6,2% delle tariffe a fronte di un modesto aumento dello 0,5% del tasso di inflazione.
In particolare, tra giugno 2012 e giugno 2015 le tariffe dei servizi pubblici locali (raccolta rifiuti, trasporti pubblici, parcheggi, istruzione secondaria, mense scolastiche, nidi d’infanzia comunali e certificati anagrafici) sono aumentate del 9,9%, mentre l’inflazione è rimasta contenuta ad un aumento dell’1,7%.
A crescere sono le tariffe applicate dalle 1.782 aziende pubbliche partecipate a livello locale, presenti in tutta Italia e nelle quali spesso le perdite superano gli utili di esercizio.
In testa nella classifica delle regioni con gli organismi a totale partecipazione pubblica che registrano le maggiori perdite c’è il Lazio, In questa regione si registra una differenza di 27,6 milioni di euro data da utili per 4,4 milioni e perdite per 32 milioni.
Secondo posto per l’Umbria con una differenza di 26,4 milioni tra utili per 6,4 milioni e perdite per 32,8 milioni. Seguono la Campania con una differenza di 19,8 milioni tra utili per 4,6 milioni e perdite per 24,4 milioni, Piemonte (-9,2 milioni tra utili per 18,4 milioni e perdite per 27,6 milioni), Calabria (-6,7 milioni tra utili per 0,8 milioni e perdite per 7,5 milioni), Abruzzo (con una differenza di 5,2 milioni data da utili per 1,8 milioni e perdite per 7 milioni), Molise (con una differenza di 2,7 milioni data da utili per 0,3 milioni e perdite per 3 milioni) e infine la Sicilia con una differenza di 2,4 milioni data da utili per 11,5 milioni e perdite per 13,9 milioni.
All’altro capo della classifica, come detto, la regione più virtuosa è il Trentino Alto Adige dove gli utili di 137,5 milioni superano di 132,1 milioni le perdite di 5,4 milioni. Buona performance anche per la Sardegna, regione in cui gli utili delle società pubbliche locali si attestano a 109,3 milioni e superano di 106,8 milioni i 2,5 milioni di perdite. Bene anche la Puglia dove gli utili di 73,1 milioni superano di 61,6 milioni gli 11,5 milioni di perdite.
Secondo il rapporto di Confartigianato, nelle otto regioni dove le perdite superano gli utili, gli organismi a totale partecipazione pubblica mostrano un’incidenza del costo del personale sul costo della produzione pari al 37,2%, superiore di 13,5 punti rispetto al 23,8% registrato nelle 13 regioni dove, al contrario, gli utili superano le perdite.
«Il mercato dei servizi pubblici locali – commenta il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – ha bisogno di una robusta cura di efficienza. Le regole di una sana gestione imprenditoriale non possono valere soltanto per i privati. I risultati di esercizio e i costi per i cittadini la dicono lunga sulla necessità di interventi mirati a razionalizzare e innovare la gestione, innalzare la qualità dei servizi, migliorare la convenienza di prezzi e tariffe».