Due miliardi di debiti non pagati alle banche Cassa Centrale in soccorso delle Casse rurali
Mentre il banchiere trentino Roberto Nicastro viene chiamato a salvare quattro banche nazionali in crisi, Cassa Centrale cerca di alleggerire le Casse rurali dalla montagna di crediti in sofferenza, cioè di debiti non pagati dalle famiglie dalle imprese in difficoltà: 1,2 miliardi di euro.
Mentre il banchiere trentino Roberto Nicastro viene chiamato a salvare quattro banche nazionali in crisi, Cassa Centrale cerca di alleggerire le Casse rurali dalla montagna di crediti in sofferenza, cioè di debiti non pagati dalle famiglie dalle imprese in difficoltà: 1,2 miliardi di euro.
Cassa Centrale Banca porta a termine una nuova cessione di crediti in sofferenza delle Casse rurali e banche cooperative, cercando di alleggerire il pesante onere di 1,2 miliardi di euro di prestiti non ripagati che grava sulle Rurali trentine e, per cifre ancora maggiori, sulle Bcc del Nord Est e di altre regioni. Tra pochi giorni è previsto il closing della vendita di 120 milioni di sofferenze a Balbec Asset Management, società di fondi del colosso nordamericano Starwood, finanziaria di investimento che ha in gestione attività per 44 miliardi di dollari. Ma è già in cantiere una nuova operazione da 400 milioni per la prima metà dell’anno prossimo.
In Trentino, secondo la Banca d’Italia, i debiti non pagati da famiglie e imprese ammontano a fine agosto a 2 miliardi 79 milioni di euro, un valore in crescita dell’1,8% sul mese precedente e del 33%, mezzo miliardo in più, rispetto all’agosto 2014. Le sofferenze superano ormai l’11% degli impieghi totali delle banche operanti in provincia. Le Casse rurali hanno in carico il 60% circa delle sofferenze totali, 1,2 miliardi a metà anno che ora sono saliti ancora, anche se con un ritmo meno intenso di prima.
Da qui il piano di Cassa Centrale per liberare le Rurali almeno da una parte di questi insoluti. «Nel giro di una decina di giorni chiuderemo la quarta cessione di crediti in sofferenza - spiega Fabrizio Berti, consigliere delegato di Centrale Credit & Real Estate Solutions, la controllata di Cassa Centrale che cura queste operazioni - Sono coinvolte dieci banche cooperative. Di esse, quattro sono Casse rurali trentine per un valore di crediti ceduti di circa 20 milioni». Rispetto alle tre operazioni precedenti, 150 milioni nel 2013, l’anno dopo 250 milioni e a settembre 320, cambia l’acquirente: dal fondo Christofferson Robb & c. si passa a Balbec Asset Management, gruppo Balbec Capital-Starwood, da cui è arrivata un’offerta irrevocabile di acquisto evidentemente migliore dei concorrenti.
Intanto sono partite le procedure per una nuova cessione, la quinta, da chiudere nella primavera 2016. Secondo Berti, si potrebbe arrivare a 350-400 milioni. «Il materiale non manca, ma le Casse devono prima mettere a posto gli accantonamenti, decidere le politiche di svalutazione per chiudere i bilanci». Che anche quest’anno vedranno pesanti oneri legati alle sofferenze, con svalutazioni almeno dello stesso ordine di grandezza del 2014, quando sono state pari a 362 milioni.
Il problema delle cessioni è proprio questo: che gli acquirenti comprano le sofferenze con un forte sconto, al 10-15% del valore nominale, per poi ottenere un recupero superiore e guadagnarci. Ma questo significa caricare le svalutazioni tutte insieme nei bilanci delle Rurali. Perciò Cassa Centrale aveva annunciato al meeting di Bologna di settembre un nuovo modello di cessione. «Lo stiamo mettendo a punto - precisa Berti - per presentarlo alla Banca d’Italia. Attraverso dei meccanismi di assicurazione, lavoriamo soprattutto perché il costo del capitale sia inferiore a quello previsto dai fondi speculativi. Per le Casse significherebbe risparmiare anche il 70% dei costi. Puntiamo a fare col nuovo sistema la successiva operazione del 2016».