Ex Whirlpool, tornano gli operai A Spini ha aperto Vetri Speciali
I tornelli sono tornati a girare ieri mattina all'ex Whirlpool. Diciannove operai, ex dipendenti della multinazionale del freddo che ha lasciato Trento Nord nel 2013, sono rientrati nella «loro» fabbrica alle 8 in punto. Sorriso sulle labbra, dieci donne e nove uomini hanno preso posto negli spazi dove è subentrata Vetri Speciali.
Un avvio di produzione a tempo di record, se si pensa che il protocollo d'intesa per portare nel compendio industriale l'azienda che produce bottiglie era stato siglato solo tre mesi fa (era il 6 agosto). Ai neoassunti entrati in servizio negli spazi lasciati liberi da Whirlpool, presto ne seguiranno altri per arrivare a quota 50 unità entro fine anno. Secondo la road-map tracciata dall'amministratore delegato di Vetri Speciali Giorgio Mazzer, il numero degli operai nella primavera 2017 sarà di 150, per raggiungere le 250 unità nel 2021. Livello occupazionale che sarà garantito fino al 2026. Le prime assunzioni sono arrivate al termine di un percorso di riqualificazione professionale seguito dall'Agenzia del lavoro e finanziato dal «Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione».
Iter che a partire da oggi sarà seguito da altri 16 lavoratori, mentre due gruppi di 36 operai inizieranno a breve un tirocinio di sei mesi per operare con i macchinari dello stabilimento. Altre 10 persone erano già state assunte dall'azienda negli scorsi mesi per essere collocate nella sede legale del gruppo, in via Manci: tra loro ci sono quattro giovani laureati e tre impiegati ex Whirlpool.
Intanto, negli scorsi giorni sono iniziati i lavori di demolizione del capannone sull'area di 5.500 metri che solo tre settimane fa ospitava il convegno sul Progettone. Al suo posto sorgerà il nuovo forno fusorio della vetreria, che si aggiungerà agli stabilimenti produttivi di Pergine, Ormelle in Veneto e San Vito al Tagliamento in Friuli. L'investimento previsto all'interno del compendio industriale sarà di 41,2 milioni di euro, di cui 27,7 milioni in macchinari e nuove linee produttive e 9 milioni per la riqualificazione dell'immobile.
«Non mi affido alla retorica nel dire che sono emozionato, anche se non c'è nulla da festeggiare perché la ferita rimane aperta e non sarà possibile assumere tutti gli operai in mobilità (erano 454, ndr)» ha commentato l'assessore provinciale all'industria Alessandro Olivi, aggiungendo: «Questa è un'operazione a costo zero per l'ente pubblico». Trentino Sviluppo - che aveva acquistato il grande sito industriale di oltre 140 mila metri quadri nel 2007 - ha messo a disposizione l'area, dove Vetri Speciali si è ora insediata. Il contratto ha una durata di trent'anni. Il contratto di usufrutto della durata di trent'anni è stato firmato dalle due parti lo scorso 16 novembre, con 45 giorni di anticipo rispetto alla tempistica prefissata. Per il ritorno in fabbrica degli operai, ieri erano presenti anche le parti sociali, con Manuela Terragnolo della Fiom Cgil, Luciano Remorini della Fim Cisl e Osvaldo Angiolini della Uiltec.
A loro si è rivolto il vicepresidente della Provincia: «Ringraziamo i sindacati, che hanno avuto fiducia nelle istituzioni. Questo è un momento importante ? conclude Olivi ? perché cominciamo a vedere concretizzato il risultato forse più importante che la politica industriale della Provincia si poteva prefiggere in questa legislatura».
Parole di soddisfazione sono state espresse anche dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «Quando si parla di modello Whirlpool si dice qualcosa di vero. Qui abbiamo inventato qualcosa di nuovo, con una tempistica assolutamente straordinaria, ed ora dobbiamo augurarci che venga replicato. Così dimostriamo alle aziende che vogliono investire in Trentino che sappiamo essere precisi, affidabili e veloci, sappiamo accompagnare le aziende che vengono sul territorio per investire seriamente, perseguendo con tenacia l'obiettivo della creazione di nuovi posti di lavoro». E l'ad Mazzer: «La tempistica era per noi un aspetto determinante e vincolante rispetto alla scelta di investire a Trento piuttosto che in altre regioni d'Italia».