Ipermercati, nel mirino anche l'area di Trentofrutta Possibili aperture per Tosano, Despar e Carrefour
Chi opera nel settore non ha dubbi: con la variante commerciale in corso di approvazione, a Trento si apriranno nuovi spazi di azione per i grandi gruppi da fuori regione. Gruppi della grande distribuzione organizzata che da tempo hanno messo gli occhi sulla città capoluogo: Despar, già presente ma in espansione, i francesi di Carrefour, in ritirata dagli ipermercati ma interessati alle medie dimensioni, i veneti Brendolan (supermercati Vivo, B2 e Mio Discount) e Tosano , che ci ha già provato con l'ex Global Village di Mori. E le cose si muovono sul piano immobiliare.
Trentofrutta , l'azienda alimentare che punta a spostarsi dall'attuale collocazione a Trento sud, mette in vendita l'area di quasi quattro ettari a 20 milioni di euro.
In Comune frenano. Spiegano che i numeri della variante sono diversi, coerenti con le attuali previsioni del Prg, che alcune aree commerciali individuate sono puramente teoriche, anche perché i proprietari (come per l'ex Atesina e l'ex Italcementi) sono pubblici.
E che, quindi, stringi stringi, grandi superfici di vendita sono realisticamente prevedibili su due poli: a Trento sud, nel compendio Trentofrutta in via de Gasperi,e a Trento nord, in via Brennero, su due aree, l'ex Frizzera e, a monte, l'area ex Tecnoplastica-ex Minghetti. Per entrambi i poli il Comune si riserva la possibilità della deroga, cioè di aumentare le superfici commerciali previste dalla variante. Area Trentofrutta. Qui, la partita si gioca su un tavolo a tre. Sui 36.488 metri quadri del lotto, tenendo conto oltre che della variante dei criteri fissati dalla Provincia per la programmazione urbanistica del settore, come ad esempio le previsioni sui parcheggi, il limite per l'insediamento commerciale è di 2.676 metri quadri, peraltro superabile con la leva rappresentata dall'accordo urbanistico.
L'azienda, com'è noto, ha interesse a espandersi e trovare una nuova collocazione.
La Provincia ha messo sul piatto il sito delle Casotte (Mori), che ha il vantaggio di essere pubblico (di Trentino Sviluppo). Trentofrutta preferisce però puntare su un altro sito, a Pergine, in zona commerciale: area privata che richiede un cambio di destinazione urbanistica. Il Comune di Trento, terzo attore al tavolo, cerca invece di favorire il trasferimento nel territorio comunale (l'ipotesi più realistica è Trento nord). Ma non è facile trovare un'area di 8-10 ettari, come richiesto dall'azienda. Ex Frizzera-Scalo Filzi.
L'area, in stato di degrado, è in mano a Raetia sgr, società in liquidazione ora in capo alla Cassa di Risparmio di Bolzano, che cerca acquirenti. Su 25.528 metri quadri, quelli commerciali sono 5.600. E il valore di pronto realizzo dell'area è precipitato a 7,4 milioni. Zona ex Minghetti-ex Tecnoplastica. Alla rotatoria del Bren Center, a nord del complesso realizzato da Costruzioni Pompermaier dove ha trovato posto il gruppo Podini-Md, c'è un'area da 125.480 metri quadri con 31.370 metri commerciali potenziali.
I compendi chiave sono la ex Tecnoplastica, sempre in mano all'azienda che ora è all'interporto, la Minghetti in liquidazione, ipotecata per 12 milioni da un pool di banche con Cassa Centrale, Rurali, Raiffeisen, Mediocredito, Unicredit, Popolare di Verona, oltre che Equitalia per altri 6 milioni, e la Pvb, ex Petrolvilla, ora fallita.