Business rifiuti, la Ladurner Spa con soci trentini passa ai cinesi
Passa alla cinese Zoomlion il controllo della Ladurner Spa (che oltre all'omonima famiglia aveva anche soci trentini), impresa che si occupa di impianti per lo smaltimento di rifiuti, come l'inceneritore di Bolzano
Il colosso cinese dei macchinari edilizi, Zoomlion, si rafforza in Italia al fianco del fondo Mandarin Capital rilevando per 67 milioni il controllo dell’azienda sudtirolese Ladurner, specializzata in costruzione e gestione di impianti per lo smaltimento rifiuti (come l’inceneritore di Bolzano).
L’operazione, che passa per l’acquisto di azioni e un aumento di capitale, permetterà a Zoomlion di portare in Cina nuove tecnologie per l’ambiente.
L’azionariato vedrà Zoomlion al 57%, Mandarin Capital al 18%, mentre la famiglia Ladurner scenderà al 25%.
Il motivo principale di questa acquisizione, ha spiegato il fondatore e numero uno di Zoomlion, Zhan Chunxin, «risponde alla nostra strategia di crescita che ci chiede di trovare partner adatti per crescere insieme. Inoltre, l’Italia ha un’ottima base industriale e molte aziende sane con un’ottima esperienza nei campi della tecnologia, dell’innovazione oltre che del marketing e dei brand. Di certo l’acquisto delle macchine industriali di Cifa nel 2008 abbiamo capito che l’Italia fosse il posto giusto dove investire».
L’acquisizione di Ladurner, ha proseguito, «non è un’operazione finanziaria ma una vera e propria integrazione industriale. Abbiamo obiettivi di mercato molto chiari. Sappiamo infatti che la Cina sta andando incontro ad un importante sfida in questo ambito, visto che è una delle priorità dell’agenda del governo. Il Paese sta dando molta importanza al tema dell’ambiente e, quindi, ci aspettiamo importanti investimenti.
Al momento siamo ancora al punto di partenza ma grazie alle sinergie che verranno sprigionate dall’aggregazione con Ladurner posso tranquillamente aspettarmi tassi di crescita che vanno dal 50 al 100%».
Il gruppo di Bolzano al momento ha un giro d’affari che viaggia sui 60-70 milioni di euro all’anno.
«L’acquisto di Ladurner», ha aggiunto il vice president di Zoomlion, Frank Zhang, che guida la divisione ambiente del gruppo, «passa attraverso un investimento di 67 milioni di euro tra acquisto azioni e aumento di capitale, grazie al quale avremo il 57% dell’azienda, mentre il nostro socio Mandarin Capital deterrà il 18% e la famiglia resterà col 25%.
Ad oggi Ladurner gestisce trenta progetti in Europa nella progettazione, costruzione e gestione di impianti per il trattamento dei rifiuti solidi e la produzione di energia rinnovabile dalla spazzatura, liquidi e da biomasse agricole.
Noi invece in Cina siamo leader nella produzione di macchine per la salvaguardia dell’ambiente oltre che nella ricerca e nello sviluppo di questo mercato con oltre 20 anni di esperienza. Siamo convinti quindi che l’incontro tra queste due realtà sarà un’alleanza perfetta per crescere insieme».
Zoomlion è un colosso da 4 miliardi di fatturato e una capitalizzazione alla Borsa di Shenzhen di quasi 3 miliardi.
Insomma, un gigante dell’industria che, nonostante la crisi in atto in Cina, continua a credere nello sviluppo internazionale e nelle acquisizioni, come dimostra l’operazione con Ladurner, società di engineering trasformatasi in costruttore di impianti per la produzione di combustibili da rifiuti.
Il gruppo cinese, nato nel 1992, in Italia è passato agli onori della cronaca nel 2008 quando Chunxin chiuse una delle più grandi acquisizioni di sempre nel Paese, rilevando per mezzo miliardo di euro la milanese Cifa, specializzata nella costruzione di macchinari per il calcestruzzo e il sollevamento.
E sebbene la crisi in Cina si faccia sentire anche sui conti di Zoomlion - a ottobre ha dovuto lanciare un ‘profit warning’ registrando una perdita di 70 milioni nei nove mesi per effetto della frenata dell’economia e degli investimenti pubblici verso il settore immobiliare -, il gruppo si conferma il più grande produttore di macchinari del Celeste impero e il sesto al mondo.
Adesso, quindi, proprio per far fronte alla caduta dei ricavi degli ultimi anni, Zoomlion sta diversificando il business, puntando su due nuovi mercati, quello dei macchinari agricoli (visto che l’agricoltura in Cina è ancora a bassa industrializzazione) e dell’ambiente.
Non a caso è arrivato quindi l’acquisto di Ladurner, azienda che fino ad oggi faceva capo all’omonima famiglia (al 56%) e a diversi azionisti come Igi sgr dei Cirla e la Finanziaria trentina, guidata dall’ex Ad della Banca commerciale, Lino Benassi, che ha come soci le maggiori famiglie della zona, tra cui i Lunelli della Ferrari (vini) e i Marangoni.
Con questa operazione Zoomlion diventerà socio di controllo dell’azienda (al 57%), al fianco del fondo di private equity, Mandarin Capital Partners (18%), specializzato nel creare collegamenti tra aziende europee e partner cinesi. La famiglia manterrà una partecipazione di minoranza (25%).