La rurali di Trento e Aldeno fanno pulizia nei conti Via 60 milioni di sofferenze in vista della fusione

Pulizia nei bilanci per arrivare più solidi alla fusione

di Francesco Terreri

Le Casse Rurali di Trento e Aldeno fanno pulizia nei bilanci per arrivare più solidi alla fusione - «meglio chiamarla unione» dice il presidente di Trento Giorgio Fracalossi - che dovrebbe scattare il 1° luglio. Nel 2015 Trento ha svalutato crediti deteriorati per 27,5 milioni di euro, dopo i 22 milioni del 2014. Altri 10 milioni di sofferenze li ha ceduti nell’ambito delle operazioni gestite da Cassa Centrale. Aldeno e Cadine svaluta per 22,7 milioni, dopo i 28,5 milioni dell’anno prima. In tutto la nuova Rurale della «Val d’Adige» si alleggerisce in un anno di 60 milioni di prestiti non rientrati.

Le due Rurali stanno affrontando proprio il nodo delle sofferenze, al centro delle vicende del sistema bancario in Italia e in Europa. I crediti in sofferenza a livello nazionale raggiungono i 200 miliardi, in Trentino, tra Rurali e altre banche, i 2 miliardi. Oltre alle massicce rettifiche su crediti, le due Casse hanno accantonato fondi coprendo al 60% circa le sofferenze, che a metà 2015 ammontavano in tutto a 170 milioni ma che al netto delle coperture dovrebbero attestarsi sui 70 milioni, a fronte di 1.400 milioni di crediti totali.
La pulizia dei conti, a cui si aggiungono i contributi dati alla risoluzione delle crisi trentine e nazionali, non è senza conseguenze.

La Rurale di Trento chiuderà il 2015 con un utile netto intorno ai 2,5 milioni, in linea con il 2014, anche se nel primo semestre era arrivata a oltre 4 milioni di risultato netto. Aldeno e Cadine registrerà un risultato negativo di 5,6 milioni, in leggero miglioramento sui 5,8 milioni di rosso 2014, dopo una semestrale in perdita contenuta. Il tutto però rimane sostenuto da un patrimonio di 217 milioni complessivi, con un indice di solidità (total capital ratio) del 14% rispetto al minimo richiesto del 10,50%.

Il processo di fusione, che porterà alla nascita di una Cassa con quasi 18 mila soci, 330 dipendenti, 36 sportelli, 2,7 miliardi di risparmio raccolto, è stato presentato ieri a Palazzo Geremia ai sindaci dei comuni interessati, Alessandro Andreatta di Trento, Nicola Fioretti di Aldeno, Damiano Bisesti di Cimone, Valerio Linardi di Garniga Terme. «Abbiamo confermato ai sindaci l’attenzione alle comunità - dice il presidente della Rurale di Aldeno e Cadine Luigi Baldo - e la presenza nei territori garantita anche per il futuro. Ci mettiamo insieme per avere più forza e dare più risposte alle famiglie e alle imprese. Ci sono degli oppositori della fusione, come è naturale, discuteremo e contiamo di convincere la maggioranza dei soci».

«Insieme restituiamo alla comunità sul territorio 2,7 milioni di euro - aggiunge il presidente della Rurale di Trento Fracalossi - Abbiamo rassicurato i Comuni di Cimone e Garniga che quegli sportelli non si toccano. Ci sarà un ragionamento invece sugli sportelli in città, dove ci sono sovrapposizioni». Sono 4 su 36 gli sportelli «di troppo» che saranno aggregati ad altri. «Per quanto riguarda il personale, che abbiamo appena incontrato, ci saranno nuove opportunità per i giovani, flessibilità nell’orario di lavoro e in alcuni casi accompagnamento anticipato alla pensione. Non licenzieremo nessuno».

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Per il sindaco di Trento Andreatta, la fusione è «una grande opportunità per i cittadini». Di fatto, dice Andreatta, nasce la banca dell’ambito territoriale Val d’Adige, «un contesto politico-amministrativo dove siamo già abituati a trovarci e abbiamo servizi comuni». Linardi di Garniga sottolinea la richiesta di mantenere lo sportello sul territorio e i contributi alle associazioni. «Lo sportello ha anche rilevanza sociale» aggiunge Bisesti di Cimone, che invita a non dimenticare le origini delle Casse rurali. Per Fioretti di Aldeno, che lavora proprio in Rurale, le risposte avute sono state rassicuranti. Ma occorre valorizzare la partecipazione dei territori attraverso la consulta dei soci.

Il percorso verso la fusione vede come prossime tappe le riunioni territoriali dei soci delle due Rurali, 14 per Trento, 8 per Aldeno e Cadine, di cui uno, quello di Mattarello, in comune, che partiranno insieme il 15 febbraio. Le assemblee per la fusione dovrebbero tenersi lo stesso giorno a fine aprile. A fine giugno la firma dell’atto di fusione, partenza il 1° luglio.

Nel cda della nuova Rurale di Trento, come anticipato dall’Adige (5 gennaio), verranno cooptati tre rappresentanti di Aldeno, ci cui uno sarà vicepresidente, portando il consiglio (con deroga Bankitalia) a 13 componenti più il presidente. Poi, via via, si arriverà nel 2020 al cda a 9 più il presidente, senza più rappresentanze territoriali per statuto.

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