Trento arancione, ecco il Festival dell'economia
Tutti i numeri dell'undicesima edizione
TUTTI I NUMERI DEL FESTIVAL
5 ministri, 2 banchieri centrali, 1 premio nobel e un panel di relatori, provenienti anche dalle più prestigiose università del mondo, per un totale di 273 esperti che hanno animato 111 incontri. 382 giornalisti accreditati, una rassegna stampa di oltre 2.000 presenze (dal 31 maggio ad ad oggi) su giornali, web, tv e radio. In tre giorni 4.000.000 connessioni al sito ufficiale del festival, 14.000 tweet che hanno coinvolto 4.000 utenti e infine 54.000 le visualizzazioni di post su Facebook. Sono questi i numeri dell'undicesima edizione del Festival dell'economia.
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QUARTA GIORNATA DEL FESTIVAL
Era l’incontro con il ministro Maria Elena Boschi il momento più atteso dell’ultima giornata del Festival dell’Economia. All’Auditorium Santa Chiara, il ministro alle Riforme si è confrontata con Michele Ainis e Roberto D’Alimonte, con il coordinamento del direttore dell’Adige, Pierangelo Giovanetti.
Ministro @meb e governatore @UgoGma: #autonomiatrentina un’opportunità x il Paese Comunicato https://t.co/EdVmHN3Y7z pic.twitter.com/fMiygkx5ub
— Provincia Trento (@ProvinciaTrento) 5 giugno 2016
Durante il suo intervento ha rassicurato il Trentino Alto Adige: «La riforma ha salvaguardato le regioni a statuto speciale. Cosa non scontata perché sapete che c'erano anche proposte che ne proponevano l'abolizione e abbiamo previsto che la riforma venga applicata alle autonomie in seguito ad un intesa, nell'ottica di una piena collaborazione istituzionale».
«La crescita, per essere consolidata, ha bisogno di riforme strutturali, riforme annunciate, ma mai realizzate. La riforma costituzionale è la base su cui appoggiare tutte le altre riforme, ne discutiamo da 30 anni. Adesso abbiamo un sistema legislativo complicato, lungo e farraginoso che non ci permette di rispondere alle famiglie e alle imprese nei tempi necessari» ha poi aggiunto.
pienone per @meb all'auditorium santa chiara si parla di #riformacostituzionale pic.twitter.com/ei4yhFCI0p
— Festival Economia (@economicsfest) 5 giugno 2016
All'esterno dell'Auditorium uno sparuto gruppo di cittadini hanno protestato contro le politiche sul lavoro e in materia economica del governo. Situazione sotto controllo.
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Nel mirino dei contestatori, in piazza Italia, è finito invece il ministro del Lavoro. L' Usb, Unione sindacale di base, si lamenta delle politiche di Poletti e Renzi. «Aumentano la precarizzazione» è la denuncia.
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La diretta Twitter dell'incontro
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Nel pomeriggio Maria Elena Boschi ha incontrato al Grand Hotel Trento il popolo del Pd Trentino.
Alle 12, al Teatro Sociale, spazio al ministro Giuliano Poletti su «Web, robot e la fine del lavoro». L’ultimo appuntamento del Festival si terrà invece alle 18.30 al Teatro Sociale: il premio Nobel A. Michael Spence ritorna a Trento e, assieme a Tito Boeri, risponderà ad alcune domande fondamentali: dobbiamo davvero aspettarci un lungo periodo di bassa crescita? In tutto il mondo? Quali sono le prospettive dei paesi emergenti? E qual è il rapporto fra geografia della crescita e ceto medio del mondo? Una discussione ad ampio raggio alla luce degli spunti raccolti nei giorni del Festival.
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Anche ieri, sale dei vari incontri strapiene. L'11esima edizione del Festival sarà ricordata come una delle più positive di sempre, anche se qualcuno sostiene che quattro giorni sono forse troppi. Tre sarebbe il numero giusto.
Conclusione della terza giornata
Al Festival dell’economia parla il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, sul tema «Fiducia, solidarietà e crescita». L'incontro si svolge all'Auditorium Santa Chiara e vi partecipano anche Ferdinando Giugliano, Regina Krieger.
In Italia, come in Europa, occorre ritrovare la fiducia nella capacità del sistema economico di generare crescita, occupazione, benessere equamente diffuso. Solidarietà è la parola chiave per uscire dalla lunga crisi di questi anni. Le azioni del governo che vanno in questa direzione, i progetti futuri, i problemi da affrontare, le possibilità nuove che si aprono.
LA DIRETTA TWITTER DEL DIBATTITO
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Alle 12 al Festival dell'economia il dibattito «A occhio nudo. Le sfide del giornalismo economico», con il professor Giuliano Amato, già ministro del tesoro e presidente del consiglio, John Lloyd, Roberto Napoletano e Marcella Panucci. Coordina l’editore Giuseppe Laterza. Le vicende dell’economia hanno spesso significative implicazioni politiche, sociali e anche culturali. Il giornalismo economico è in grado di coglierle? Il dibattito propone un confronto tra l’esperienza italiana e quella di altri Paesi, in ricordo di Fabrizio Forquet.
LA DIRETTA TWITTER DEL DIBATTITO
«Fiducia, solidarietà e crescita» è il titolo dell'incontro con il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, in programma alle 16.30 all'Auditorium Santa Chiara, in questa terza giornata del Festival dell'economia.
In Italia, come in Europa, occorre ritrovare la fiducia nella capacità del sistema economico di generare crescita, occupazione, benessere equamente diffuso. Solidarietà è la parola chiave per uscire dalla lunga crisi di questi anni. Le azioni del governo che vanno in questa direzione, i progetti futuri, i problemi da affrontare, le possibilità nuove che si aprono. Intervengono anche Ferdinando Giugliano e Regina Krieger.
«Banche: possiamo ancora fidarci?» è uno degli incontri che alle 10 hanno aperto il terzo giorno del Festival: Federico Rampini ne discute alla sala della Filarmonica con Marco Onado.
Sempre alle 10, nella sala conferenze, il dibattito «Immigrazione e criminalità», con Paolo Pinotti. L’effetto dell’immigrazione sulla criminalità è la preoccupazione principale per i cittadini dei paesi di destinazione. Dopo un’analisi dei dati di altri paesi, sarà discussa la relazione empirica fra immigrazione e criminalità in Italia negli ultimi 25 anni, in particolare riguardo al ruolo dello status legale dell’immigrato. Verranno infine indicate alcune implicazioni per la gestione della crisi dei profughi in Italia e in Europa. Introduce Andrea Di Nicola.
Alla stessa, ora, in aula Kessler, Vincenzo Visco parlerà con James Politi del caso Panama Papers i documenti segreti la cui divulgazione ha riportato d’attualità la questione dei paradisi fiscali usati da persone fisiche e da imprese. Qual è il loro ruolo nella finanza internazionale? Come si possono contrastare?
Alle 10, a palazzzo Geremia l'incontro sul tema «Crescere senza fuggire. L’esperienza di una politica attenta ai luoghi»: intervengono Fabrizio Barca, Luigi Guiso e il giornalista Antonello Caporale. Negli ultimi tre anni il governo italiano si è impegnato a ridisegnare e migliorare i servizi essenziali e ad aprire spazi per le energie creative, soprattutto giovani, nelle aree interne del paese, dove prosegue una fuga verso le città. Recuperare allo sviluppo le aree interne può essere altrettanto importante che investire negli agglomerati urbani?
Alle 10.30, alla Casa della Sat, «Ma il Sud è un luogo della crescita?», con Roberto Napoletano, Adriano Giannola, Luca Ricolfi, Michele Salvati. Il Sud può essere ancora un luogo su cui puntare per la crescita dell'intero Paese? O piuttosto è la zavorra di cui liberarsi, perché pesa sulle prospettive di ripresa dell'economia italiana? Due voci a confronto, una da Nord, una da Sud.
Alle 11, «Coltivare e trattenere i migliori talenti», confronto sul fenomeno della fuga dei talenti. Se la capacità di trattenere i talenti è un fattore di sviluppo della crescita di un Paese, quali sono gli strumenti per trattenere i cervelli? Coordina Sergio Nava Intervengono Paolo Balduzzi, Daniele Di Cristina, Alvin Rohrs.
LA DIRETTA TWITTER DAL FESTIVAL
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3 GIUGNO
Pienone in Serata al teatro Sociale per l'intervento di Raffaele Cantone.
“Le mafie hanno un rapporto strutturale con la politica e con gli enti locali e quindi la corruzione è strutturalmente utilizzata dalla mafia. La geografia della corruzione risente dunque di questo fenomeno che in passato era più concentrato al sud, ma negli ultimi anni è andata via via uniformandosi in tutto il Paese”. Così è intervenuto in serata al Festival dell’Economia di Trento, il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone. “La mafia – ha detto – ha spostato molto del suo core business sull'attività imprenditoriale, rendendo quindi più forte il rapporto con la corruzione e così gli interessi economici si sono trasferiti al Nord, dove per lungo tempo si è pensato che la mafia non esistesse. La criminalità – ha detto ancora – essendo un’attività economia, ha grande capacita di aggiornarsi e di nascondersi con meccanismi sempre più sofisticati”.
“La corruzione è il male dell’Italia?” – chiede Alberto Faustini direttore del Trentino che ha intervistato il magistrato - "Sì - risponde Cantone – per una ragione fondamentalmente, perché noi siamo tra i paesi fondatori dell’Europa ed abbiamo un livello di corruzione che ci pone fra i paesi del Mediterraneo e non fra quelli del Nord Europa, che individuano nella corruzione una delle cause del sottosviluppo italiano. Anche se – ha aggiunto – a livello internazionale vengono apprezzati, forse più che in Italia, gli sforzi che stiamo facendo per contrastarla".
Migranti, in Europa non c'è nessuna invasione ed è sconfortante assistere alla sua incapacità più totale nella gestione di una situazione che con maggior coordinamento tra i vari Stati e un modus operandi diverso non solo porterebbe meno conflittualità sociale ma anche vantaggi economici. È questo il messaggio lanciato oggi dai relatori che hanno preso parte all'incontro «Migranti e rifugiati: esperienze e progetti a confronto» coordinato dalla giornalista marocchina Karima Moual.
«I rifugiati nel mondo - ha detto Carlotta Sami, portavoce e capo ufficio stampa per l'Europa meridionale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - sono 20 milioni e solo una minima parte si trovano nel Vecchio Continente. Non credete a quelle forze politiche che parlano di invasione. Lo fanno solo per convenienza e per non parlare di altri problemi».
Come lei la pensa Federico Soda, direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni: «L'Europa deve prendere consapevolezza che siamo solo all'inizio del problema della fuga di chi soffre dalle rispettive nazioni in guerra. Nel 2016 sono già morti nel Mediterraneo 2.000 persone. Servono canali umanitari legali, solo così si contrasteranno i trafficanti».
Carlotta Sami elenca gli errori che devono essere evitati: «Il processo d'integrazione così come è strutturato ora in Europa non funziona. Non è possibile, ad esempio, che un migrante arrivi in Italia e per motivi burocratici debba stare a lungo senza poter lavorare o studiare. Non solo non è umano ma è anche controproducente per la nostra economia».
IL CASO ATLANTE
Può un fondo finanziato quasi interamente dalle banche salvare le banche italiane? Ne parla l'ideatore del fondo Atlante.
Segui la diretta su Twitter di Renzo Moser
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Al Festival dell'economia una delle prime uscite pubbliche del nuovo ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.
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Si è aperta la seconda giornata del Festival dell'economia, in corso il dibattito «Le regioni per la crescita», con i governatori Roberto Maroni (Lombardia), Ugo Rossi (Trentino) e Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia).
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Se i luoghi contano per la crescita, la grande differenza geografica italiana rende inevitabili anche forti differenze nelle politiche regionali. Esistono comuni criteri e parametri per misurarne la bontà e l’efficacia? Questo l'interrogativo che fa da filo conduttore al dibattito alla sala Depero della Provincia, in piazza Dante.
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LA DIRETTA TWITTER SUL DIBATTITO, A CURA DI LUISA MARIA PATRUNO
Tweet riguardo #festivaleconomia from:patrunoladige2 GIUGNO
Il Festival dell’economia si è aperto questo pomeriggio con l’incontro al teatro Sociale, alle 15.30, «Dove va il lavoro», con Enrico Moretti e Tito Boeri. A seguire, nella sala Depero della Provincia, l'incontro con Kaushik Basu, capo economista della Banca Mondiale.
IL FESTIVAL IN IMMAGINI: GIOVEDÌ
La città si è animata con le persone e il colore del festival, l'arancione che fino a domenica segnerà il ritorno dell'attesa kermesse. E i primi eventi hanno subito registrato un vero e proprio «assalto» di pubblico, con lunghe code.
#festivaleconomia pubblico oltre le attese. anche la sala sotto la Provincia piena pic.twitter.com/uhaFrXzhZ1
— l'Adige (@giornaleladige) June 2, 2016
In piazza Duomo, alle 18.30, l’inaugurazione. Alla cerimonia, in corso, stanno parlando Alessandro Andreatta, il direttore scientifico Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Gregorio De Felice, l'editore Giuseppe Laterza, Roberto Napoletano e il presidente della Provincia Ugo Rossi.
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Nel suo intervento il sindaco Alessandro Andreatta ha dichiarato che si candiderà Trento a città della cultura 2018.
In serata si torna quindi al teatro Sociale, alle 21, con «Inventare gli spazi pubblici», con Mario Botta e Vittorio Gregotti.
Contemporaneamente la chiesa del Suffragio ospiterà un concerto di Sabina von Walther e ensemble Amarida.
E sempre alle 21, all’Auditorium, concerto del coro e dell’orchestra del Conservatorio Bonporti.
Sono diversi gli esponenti del mondo dell’economia e della politica di primo piano nazionale e internazionale attesi a Trento per questa undicesima edizione del Festival, dedicata al tema «I luoghi della crescita».
Cinque i ministri che interverranno nelle diverse sezioni degli incontri: il nuovo ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, degli esteri Paolo Gentiloni, delle riforme costituzionali Maria Elena Boschi e del lavoro Giuliano Poletti.
Il Festival si aprirà dunque con la conferenza del professor Enrico Moretti, economista all’Università della California di Berkley, che esplorerà con il presidente dell’Inps e direttore scientifico del Festival, Tito Boeri, il tema della nuova geografia del lavoro.
Nella stessa giornata, l’indiano Kaushik Basu, senior vice-president della Banca Mondiale, analizzerà le radici della crisi e le prospettive future delle economie emergenti.
Il 3 giugno è atteso il confronto tra i governatori di Trentino, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia Ugo Rossi, Debora Serracchiani e Roberto Maroni sui temi della crescita e delle politiche regionali.
Se della geografia della corruzione parlerà il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, i governatori delle banche di Francia e d’Italia, Francois Villeroy ed Ignazio Visco, si confronteranno sull’ipotesi di istituire un ministero delle finanze europeo.
Il Festival si chiuderà domenica alle 18.30 al teatro Sociale con la conferenza del premio Nobel 2001 in scienze economiche Michael Spence, che assieme a Tito Boeri analizzerà le prospettive della crescita secondo un’ottica multidisciplinare. «Sarà davvero stagnazione secolare?», il titolo dell'incontro.
Dobbiamo davvero aspettarci un lungo periodo di bassa crescita? In tutto il mondo? Quali le prospettive dei paesi emergenti? E quale il rapporto fra geografia della crescita e ceto medio del mondo? Una discussione ad ampio raggio alla luce delle nuove idee e degli spunti raccolti nei giorni del Festival.
E a proposito di vita reale, il Sindacato di base multicategoriale (Sbm) ha indetto una manifestazione per contestare il ministro Maria Elena Boschi, che interverrà al Festival domenica.
Ci sarà un corteo che partirà alle 10 da ponte dei Cavalleggeri, in viale Verona, ed arriverà sino all’auditorium Santa Chiara dove è in programma l’incontro.