Prosperi: nella storia la relazione tra migrazioni e crescita economica

Esiste un rapporto tra persecuzioni religiose, migrazioni collettive e crescita economica?

A questa domanda ha cercato di rispondere, in una gremita Sala della Filarmonica, Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e autore di numerosi saggi. Un legame sembra esserci, come starebbero a dimostrare diversi fenomeni storici.

Prosperi ha fatto alcuni esempi: per esempio l’impulso dato alla crescita commerciale di Livorno dagli ebrei esuli dalla Spagna e il contributo degli ugonotti espulsi dalla Francia allo sviluppo tecnico di particolari lavorazioni d’avanguardia, come gli orologi, a Ginevra e a Erlangen.

«Dove non si è innalzata la barriera della violenza religiosa – ha detto Prosperi – e dove sovrani saggi o città libere hanno protetto i migranti dall’inquisizione, si svilupparono realtà che spiccarono come isole nel corpo di un’Europa intollerante. Quindi, se dovessimo giudicare il presente in cui viviamo, possiamo dire che bene a fatto la cancelliera Merkel a varare la legge per l’integrazione dei rifugiati e il loro avvio al mercato del lavoro».

Adriano Prosperi è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Ha insegnato Storia moderna presso le università della Calabria, di Bologna e di Pisa. È membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

I suoi studi hanno riguardato in particolare la storia dell’Inquisizione romana, dei movimenti ereticali nell’Italia del Cinquecento, delle culture e delle mentalità tra Medioevo ed età moderna. Ha collaborato con il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e la Repubblica.

È autore di numerosi saggi. Tra le sue opere: Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Einaudi (2009), Il seme dell’intolleranza, Laterza (2012), Delitto e perdono, Einaudi (2013), Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Einaudi (2015). Ha inoltre curato il Dizionario storico dell’Inquisizione (con V. Lavenia e J. Tedeschi), SNS Pisa (2010).

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