Supermercati, è sempre guerra Altri 16mila metri di negozi
I dati della Camera di Commercio sugli esercizi commerciali registrano i risultati della «guerra dei supermercati» e del boom di nuove aperture. Nel 2015 in Trentino il numero totale dei negozi è aumentato dello 0,8% e la superficie di vendita del 2,8%. Ma se si considerano gli «esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande», cioè supermercati, ipermercati, minimarket e simili, l’aumento dei punti vendita è dell’1,6% e quello delle superfici arriva quasi all’8%, pari a 16 mila metri quadri in più. Il balzo va in parallelo con la ripresa dei consumi, che però è decisamente meno accentuata: il fatturato del commercio al dettaglio l’anno scorso è cresciuto sì, ma solo del 2%.
Addetti scesi dello 0,8%
A non crescere è l’occupazione che, sempre secondo la Camera di Commercio, nel settore è diminuita dello 0,8%. In parte pesano le chiusure di piccoli negozi. In parte è la razionalizzazione dei costi nella grande distribuzione per far fronte alla concorrenza sui prezzi. A questo proposito scoppia un caso in Sait, il consorzio della cooperazione di consumo. I sindacati sono in allarme perché i dipendenti, già scesi da 690 a 650 tra il 2014 e il 2015, potrebbero essere ancora ridotti di almeno 50 unità, anche se attraverso prepensionamenti e non licenziamenti.
I numeri dello shopping
A fine 2015 gli esercizi commerciali in Trentino sono 8.546, cioè 68 in più dell’anno precedente (+0,8%). La superficie complessiva di vendita è pari a 903.067 metri quadri (+2,8%). Gli esercizi non specializzati, supermercati piccoli e grandi, che ormai sono un quarto del totale, salgono invece da 884 a 898 (+1,6%) e, come superficie, da 213.229 a 229.341 metri quadri, con un balzo del 7,6%.
Male carne e tessili
Chi perde colpi sono alcuni negozi specializzati. Le macellerie e i negozi di carne sono ridotti a 134 (-1,5%) e perdono un altro 4,8% di superficie di vendita. Giù anche i negozi di tessili (-3,8%), quelli di ferramenta (-5,4%), quelli di giornali e cartoleria (-6%). Nel complesso, sempre secondo la Camera di Commercio, l’anno scorso il fatturato del dettaglio è aumentato del 2%, l’occupazione è diminuita dello 0,8%. Nel primo trimestre di quest’anno i ricavi del comparto sono saliti addirittura del 6,8% ma l’occupazione ha continuato a scendere (-1,7%).
Deflazione e concorrenza
Il nuovo scenario competitivo è riassunto nella relazione al bilancio di Trento Sviluppo, la società di Sait e Coop Alleanza 3.0 che gestisce i superstore di Trento e Rovereto e, tramite Coop Alto Garda, di Riva e che ha chiuso il 2015 con un fatturato in calo del 2% a 49,4 milioni di euro e una perdita di 1,2 milioni. L’anno scorso, nella fascia concorrenziale con i superstore, in Trentino ci sono state quattro nuove aperture per 6.000 metri quadri complessivi. La pressione competitiva è quindi ulteriormente aumentata, con la densità di metri quadri per 1.000 abitanti passati dai 348 del 2011 a 366. Il tutto in un quadro di «trend deflattivo di abbassamento dei prezzi».
Botta e risposta in Sait
«I lavoratori Sait sono preoccupati - afferma Lamberto Avanzo, segretario della Fisascat Cisl, che insieme a Filcams Cgil e Uiltucs Uil ha firmato venerdì una nota allarmata - Li stanno chiamando uno a uno per chiedere quanto manca loro alla pensione. Gli addetti sono già scesi dai 692 di quando abbiamo rinnovato il contratto nel 2014 a 650. Ora il timore è che si voglia scendere verso i 600, anche se attraverso prepensionamenti e non licenziamenti». Aggiunge Matteo Salvetti della Uiltucs: «Vogliamo capire che impatto avrà la nuova organizzazione del lavoro nei negozi. E si tratta di vedere se l’accompagnamento alla pensione avverrà dopo un periodo di mobilità». Il nuovo direttore di Sait Luca Picciarelli non aveva nascosto l’obiettivo di rendere più efficiente l’organizzazione interna del consorzio per far fronte alle sfide competitive. Ma smentisce che si stia pensando a riduzioni di personale o prepensionamenti: «L’aspetto dell’organizzazione non è stato ancora approfondito, non sono previsti né tagli né assunzioni. In questa fase siamo concentrati sul rilancio commerciale».