Settore vitivinicolo, il Senato approva la nuova normativa
«Era un provvedimento molto atteso dal settore, per questo sono molto contento della velocità che siamo riusciti a imprimere ai lavori per giungere in breve tempo all'approvazione all'unanimità da parte del Senato».
Così il senatore e segretario politico del Patt Franco Panizza che, in qualità di correlatore del provvedimento, ieri mattina nell'aula di Palazzo Madama ha svolto la relazione illustrativa del nuovo Testo unico della vite e del vino. Ora manca solo un ultimo passaggio alla Camera e il Testo diverrà legge. Il nuovo passaggio a Montecitorio si rende necessario dalla presenza di un grave errore formale nel testo precedentemente licenziato dalla Camera ma ora corretto al Senato.
«Il testo - afferma Panizza - si pone due grandi obiettivi. Riconoscere il valore del settore attraverso una chiara definizione normativa anche sulla vite, sui territori viticoli come patrimoni da tutelare e valorizzare. E rispondere al ruolo economico di un settore che è la maggiore voce dell'export agroalimentare del Paese ed uno dei simboli del Made in Italy».
«È un testo articolato ed equilibrato - prosegue Panizza - su cui vi è stata una forte convergenza di tutto il mondo del vino. Penso allo schedario viticolo, alla disciplina sui reimpianti, alla tutela dei vitigni autoctoni. Vi è poi tutta la parte relativa al riordino delle indicazioni geografiche, le produzioni di nicchia, tutti i prodotti che ruotano attorno al vino, dal mosto cotto ai succhi d'uva, la parte sugli spumanti, i vini frizzanti, e i passiti, la possibilità, importante soprattutto per le zone di montagna come il Trentino, di costituire sottozone geografiche, le nuove norme sui consorzi di tutela e quelle sui contrassegni e le etichette con la data di produzione, finalizzate a garantire le produzioni tipiche, la qualità e per contrastare la contraffazione».
Per Panizza il provvedimento «mette ordine in un panorama normativo molto complesso, condizionato dai vari livelli normativi, quello locale, comunitario e nazionale. Vi era una necessità di mettere ordine tra le norme secondo un principio di armonizzazione e semplificazione. Mi riferisco anzitutto alla razionalizzazione dei controlli e alla corresponsabilizzazione degli operatori. Restano alcune questioni che in Commissione abbiamo affrontato sotto forma di ordine del giorno, come le nuove autorizzazioni di impianto, i vigneti terrazzati e di montagna, l'interazione con il settore turistico, la rappresentanza nei consorzi, la semplificazione. L'auspicio è che il governo le recepisca già dai decreti attuativi».
Sì al testo anche dal Gruppo per le Autonomie. «Votiamo a favore del provvedimento sulla produzione vitivinicola perché riteniamo sia un buon servizio ai viticoltori, ai consumatori, all'ambiente e alla sicurezza degli operatori - afferma il senatore Vittorio Fravezzi , vicepresidente vicario del Gruppo - I produttori, le organizzazioni rappresentative della filiera vitivinicola italiana sollecitavano da tempo un intervento in tal senso e diverse sono state le iniziative parlamentari in materia, tra le quali anche due mie proposte che sono state in gran parte recepite».
«Vengono introdotte importanti novità per il comparto e confermata la norma che consente per i vini a Igt l'uso delle varietà iscritte nel registro nazionale delle varietà di vite da vino, nonché delle varietà in osservazione» sottolinea Fravezzi ricordando che la selezione di vitigni resistenti alle malattie ha ottenuto dei buoni risultati.