Appalti, crollo nel 2016 Liti, 57 cause in 3 anni
Nel 2016 gli importi delle gare bandite dalla sola Apac (la centrale provinciale per gli appalti) sono crollati di circa il 60% rispetto al 2015.
Ma in quell'anno gli appalti affidati dal sistema pubblico trentino era cresciuta, arrivando a sfiorare i 770 milioni di euro di valore. A sostenere l'aumento delle erogazioni non sono stati i cantieri per lavori, che anche nel 2015 erano in calo, bensì i bandi su servizi e forniture. Lo si desume dai dati forniti dalla giunta in una risposta ai consiglieri provinciali di Progetto Trentino. Ma, se si considera la sola Apac, si nota che nel 2016 i dati vedono un crollo delle gare bandite: quando mancano due settimane alla fine dell'anno, si nota come siano state 203 le procedure bandite per un importo di 186 milioni 208.395,23 euro, contro le 228 gare banddite nel 2015 per un valore di 466 milioni 735.705,65 euro. Il dato di quest'anno è superiore a quello del 2014 quando l'importo era stato pari a 114 milioni 488.169,57 euro.
Dall'analisi effettuata sui dati delle amministrazioni pubbliche si nota come i ribassi medi sull'importo a base di gara offerti dalle imprese siano maggiori nel settore dei servizi e dei lavori, mentre per le forniture di prodotti lo «sconto» sia inferiore. Colpisce il fatto, poi, che nell'ambito degli appalti assegnati dalla sola Apac (la centrale appalti della Provincia), il ribasso medio rilevato sia molto simile per due procedure che operano su presupposti diversi, ovvero l'appalto assegnato sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa e quello che si basa sul prezzo più basso. Nel primo caso il ribasso medio annuo presentato dalle imprese è stato del 19%, nel secondo caso di soli due punti e mezzo più alto (il 21,4%).
Gli appalti pubblici provinciali degli ultimi tre anni sono stati messi sotto la lente della giunta su sollecitazione di Progetto Trentino. I dati che emergono parlano di un 2015 in cui in totale sono stati 768 i milioni delle gare affidate, 44 milioni in più sul 2014, pari al 6% in più. L'affidamento di lavori è però calata di circa il 15% (da 235 a 200 milioni di euro), aumentando nei servizi (da 352 a 416 milioni) e nelle forniture (da 137 a 152 milioni di euro).
Per quanto riguarda l'Apac, che pure come numero di procedure avviate è di fatto al livello del 2015, il 2016 vede un calo degli importi delle gare bandite. In particolare, si è passati da 466 milioni a 186 milioni di euro. Un calo di 280 milioni di euro, pari percentualmente a una riduzione del 60% in termini di importo. La riduzione più forte si registra nell'ambito dei servizi, i cui importi per le gare bandite sono scesi da 235 a 31 milioni di euro, seguito dal settore dei lavori in cui si è passati da 220 a 34 milioni di euro. Nelle forniture, invece, si è registrato un boom da 10 a 53 milioni di euro. Le gare aggiudicate nel corso del 2016 dall'Apac sono state finora 138 per un valore degli appalti di 66 milioni 698.000 euro. Quelle in corso sono 65 per 119 milioni 509.000 euro di valore.
Sotto il profilo della litigiosità sugli appalti, in Trentino nel triennio che va dal 2013 al 2015 compresi, si registrano quasi 60 cause. Di queste 37 sono approdate al Tar, ossia al primo grado, e altre 20 al Consiglio di Stato ossia al secondo e ultimo grado della giurisdizione amministrativa. In particolare, per quanto riguarda i tre anni presi in esame, i procedimenti al Tar sono stati pari a 19 nel 2013, 12 nel 2014 e 6 nel 2015. Quelli approdati al Consiglio di Stato sono invece stati 3 nel 2013, 10 nel 2014 e 7 nel 2015.