Gara a tre per acquisire l'acciaieria di Borgo
L'udienza in cui il Tribunale di Trento esaminerà l'istanza di fallimento della Leali Steel presentata dalla Procura è stata fissata per giovedì prossimo 27 aprile, ad un mese esatto dalla revoca del concordato.
Ma gli avvocati dell'azienda del gruppo Klesch stanno lavorando a pieno ritmo per presentare mercoledì 26, il giorno prima, una nuova proposta di concordato preventivo che possa essere valutata il giorno dopo in alternativa al fallimento. La proposta si basa sul fatto che le offerte sull'Acciaieria di Borgo Valsugana (106 addetti) e i due laminatoi di Odolo, quello dell'azienda e quello della controllata Laf, sono diventate vincolanti. La gara per l'acquisizione è a tre: la Ori Martin di Brescia mette sul piatto 40,5 milioni di euro per i laminatoi bresciani, la Mosteel di Roma 2,5 milioni per Borgo, Acciaierie Venete di Padova 43 milioni per tutti gli stabilimenti.
I giudici peraltro sono dell'idea che la proposta di affitto e poi acquisto di ramo d'azienda debba riguardare l'intero complesso della Leali Steel. In pratica, quindi, si confrontano due ipotesi: quella di Ori Martin per Brescia e di Mosteel per Borgo vanno considerate insieme, mentre quella di Acciaierie Venete, recentemente integrata da una bozza di piano industriale, è sull'intero complesso aziendale. Ricordiamo che Mosteel, attraverso Monte Paschi Fiduciaria, rappresenta la società di commercializzazione di rottame di ferro Hadid Mediterranean Steel .
Nel piano concordatario in preparazione, Leali Steel potrebbe proporre di affittare subito l'intera azienda ad Acciaierie Venete. In ogni caso però, in presenza di più offerte, si dovrà arrivare ad una vera e propria gara. Col prezzo base intorno ai 43 milioni.
Intanto si cerca di salvaguardare la cassa integrazione straordinaria per i 106 lavoratori di Borgo Valsugana. L'altro giorno a Roma al ministero del Lavoro, in una riunione in cui erano presenti anche sindacati nazionali e bresciani, l'azienda ha presentato le sue controdeduzioni alla bocciatura arrivata dal Servizio lavoro della Provincia e, a quanto pare, anche dai tecnici del ministero. Che si è riservato di decidere. Molto però è legato alla stessa ammissibilità della nuova domanda di concordato. In questo quadro «almeno sono arrivati gli stipendi di marzo» precisa Luciano Remorini della Fim Cisl.