Economia trentina: Felicetti investe 25 milioni Nuovo stabilimento e aumento delle assunzioni
Pastificio Felicetti, siglata l’intesa per la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo altamente tecnologico a Molina di Fiemme.
La storica azienda crescere in Val di Fiemme: investe 25 milioni di euro e passa da 60 a 90 addetti. Un aumento delle assunzioni che fa ben sperare nel «sistema trentino».
Saturati gli spazi nella storica sede produttiva, il Pastificio Felicetti, fondato a Predazzo oltre un secolo fa, sceglie di continuare a crescere in Trentino e sigla un’intesa con Provincia e Trentino Sviluppo.
La Provincia metterà a disposizione una superficie edificabile di 16.500 metri quadrati mentre Felicetti investirà 25 milioni di euro nella costruzione degli immobili, nell’acquisto di nuove macchine ed impianti tecnologici e nell’avvio di progetti integrati di ricerca e sviluppo in sinergia con i principali centri per il trasferimento tecnologico del territorio, quali l’Università di Trento e la Fondazione Edmund Mach.
L’impresa predazzana, con il suo 58% di produzione destinata all’export in Europa e Canada, si presenta tra i principali ambasciatori del marchio trentino nel mondo.
Importanti le ricadute occupazionali. L’intesa prevede specifici meccanismi incentivanti in favore dell’occupazione: più lavoratori Felicetti riuscirà ad assumere sopra le 100 unità, meno pagherà per l’utilizzo dell’immobile produttivo.
L’accordo è stato sottoscritto ieri, presso il Municipio di Castello Molina di Fiemme, da Alessandro Olivi (nella foto assieme al patròn del pastificio), vicepresidente e assessore allo sviluppo economico della Provincia di Trento, Sergio Anzelini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo, Stefano Felicetti, vicepresidente di Felicetti Spa e Marco Largher, sindaco del Comune di Castello Molina di Fiemme.
«Nel 1908 il nostro bisnonno ha fondato un piccolo pastificio familiare. Oggi – ha ricordato Stefano Felicetti, vicepresidente di Pastificio Felicetti - i nostri prodotti sono richiesti in Canada, negli Stati Uniti e in tutto il nord Europa. Per questo vogliamo aumentare la produzione, ma rimanendo parte viva e attiva del territorio e della comunità in cui la nostra pasta è nata. Credo che questo accordo sia un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato per realizzare un progetto di interesse comune».
A meno di un mese dall’accordo con l’impresa vicentina Bertagni 1882, che riporta la produzione di tortellini nel pastificio di Borghetto d’Avio, Provincia e Trentino Sviluppo siglano quindi un’altra intesa volta a rafforzare una filiera agroalimentare d’eccellenza.
L’area, di circa 16.500 metri quadrati, verrà concessa alla stessa a Felicetti che, non essendo gravata dall’onere di acquisto del terreno, potrà concentrare il proprio investimento sulla costruzione del nuovo stabilimento, sull’approntamento dei macchinari, sull’avvio di due nuove linee produttive e sull’acquisizione di nuove tecnologie.
Importante l’effetto leva generato dall’operazione: a fronte della concessione del suolo, del valore stimato di 2 milioni di euro, il pastificio si impegna infatti ad investire 25 milioni di euro, dei quali 11 milioni di euro saranno destinati alla costruzione dei nuovi spazi produttivi a Molina di Fiemme, mentre i restanti 14 milioni di euro serviranno per l’acquisto di nuove linee produttive, il potenziamento tecnologico e lo sviluppo di progetti innovativi.
Una volta costruito il nuovo stabilimento, operativo, si stima, a partire dal 2020, Felicetti lo cederà in permuta a Trentino Sviluppo, la quale a sua volta lo darà in locazione trentennale al pastificio, con opzione di acquisto.
Nei criteri di definizione del canone, particolare peso giocheranno le ricadute occupazionali dell’accordo: per avviare le nuove linee di produzione, il pastificio assumerà infatti trenta nuovi lavoratori, passando dagli attuali 60 a 90 addetti. La priorità verrà data, compatibilmente con i requisiti professionali richiesti, ai giovani e alle donne residenti in Val di Fiemme e nei territori limitrofi. Qualora però l’azienda riuscisse a sforare queste soglie occupazionali, superando quota 100 addetti, si vedrebbe ridurre il canone di locazione fino ad un massimo dello 0,7% in misura proporzionale al numero dei neoassunti.