Economia, l'Istat indica nuovi segnali di ripresa
Commercio estero, occupazione e fiducia dei consumatori.
Su queste basi, secondo l’ultima nota mensile dell’Istat, in Italia «si consolida la crescita economica, con segnali positivi diffusi a livello settoriale e sul mercato del lavoro» mentre l’indicatore anticipatore «continua a mantenere un orientamento positivo».
E anche le vendite al dettaglio, dopo un inizio del 2017 debole, a giugno accelerano con una crescita in valore dello 0,6% rispetto a maggio e dell’1,5% rispetto al 2016. Era da marzo dello scorso anno che non facevano uno scatto maggiore. I consumi potrebbero «essere a una svolta», commenta Confcommercio, e andare «verso una crescita oltre lo zero virgola», secondo Confesercenti. Mentre per Federdistribuzione quello di giugno è «un piccolo segnale incoraggiante, che dovrà però essere confermato ».
I risultati dell’ultimo mese non bastano, del resto, a risollevare i consumi del secondo trimestre, che chiude con un calo dello 0,3% in valore rispetto al periodo precedente. E l’insieme del primo semestre è positivo solo per la grande distribuzione, che vede vendite in crescita tendenziale dell’1,3%, mentre i piccoli negozi segnano -0,6%. Pesa la fiammata dei prezzi di frutta e verdura, che ha colpito duro sulle botteghe alimentari, spingendo ancora più consumi verso gli hard discount. Negli ultimi 7 anni i piccoli negozi hanno perso un quarto delle loro vendite alimentari, stima l’Unione nazionale consumatori. E anche secondo il Codacons i numeri del commercio «non permettono di parlare di crisi finita» mentre per Federconsumatori sono addirittura «sovrastimati» dall’Istat.
Se i dati sui consumi appaiono ambivalenti, è migliore la situazione del mercato del lavoro, con 151 mila lavoratori dipendenti in più nel secondo trimestre, dei quali 42 mila permanenti, e dell’industria, in particolare per la fabbricazione di beni di consumo durevoli e di beni strumentali.
L’Istat spiega che le attese sull’occupazione per i prossimi mesi mantengono un orientamento positivo, più accentuato per le imprese manifatturiere e per quelle delle costruzioni. Al contrario le aspettative sui prezzi, dopo il rallentamento dell’inflazione negli ultimi mesi, non delineano una chiara tendenza al rialzo.
I dati sulla crescita dividono la politica. Il consolidamento «è l’effetto delle riforme messe in campo dai governi del Pd.
L’Italia deve proseguire su questa strada», dichiara la senatrice del Pd Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro. E anche per la portavoce nazionale di Alternativa Popolare, Valentina Castaldini, «sono la conseguenza della stabilità di Governo che solo noi di Ap abbiamo garantito al Paese». Di altro avviso, il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Energie per l’Italia), per il quale la fotografia che emerge dalla nota Istat è quella di «un’Italia ancora rattrappita. Cresciamo ma molto meno degli altri».