Sait, in corso un controllo ispettivo Verifiche sugli appalti ai lavoratori esterni
Il Servizio lavoro della Provincia ha attivato un controllo ispettivo sul Sait - tuttora in corso - per accertare l’esistenza o meno di irregolarità nell’esecuzione del programma con cui la cooperativa ha ottenuto la cassa integrazione straordinaria per 70 lavoratori per ragioni di crisi aziendale.
Al controllo di routine si è aggiunta una segnalazione del sindacato che ha invitato gli uffici provinciali di vigilanza a verificare se l’azienda abbia fatto ricorso a lavoratori di una o più cooperative esterne per l’attività di movimento merci e magazzino a Trento, mentre era in corso la cassa integrazione straordinaria per i propri dipendenti.
Qualora al termine dell’ispezione da parte del Servizio guidato dal dirigente Sergio Vergari venisse accertato che il programma non è stato eseguito correttamente si potrebbe arrivare alla revisione del decreto che di concessione della cassa integrazione straordinaria.
Conferma dell’ispezione in corso l’ha data ieri in consiglio provinciale il vicepresidente della Provincia e assessore alle politiche economiche, Alessandro Olivi, rispondendo a una interrogazione del consgliere Walter Kaswalder (Autonomisti popolari).
Nell’interrogazione, infatti, Kaswalder chiedeva proprio se la Provincia avesse accertato se corrispondeva al vero oppure no che dopo il licenziamento di 70 dipendenti «secondo fonti interne a Sait sono stati numerosi i casi di lavoratori assunti a tempo determinato per portare avanti il lavoro dei licenziati, attraverso cooperative che pagano i dipendenti la metà».
«Più volte - ha aggiunto Kaswalder - le organizzazioni sindacali hanno richiesto atti ispettivi da parte della Provincia per scoprire queste manovre indegne».
Olivi ha risposto che effettivamente spetta alla Provincia «l’espletamento dei controlli ispettivi con riferimento a presunte irregolarità riferite alla cassa straordinaria, che sono stati attivati nei tre mesi antecedenti la conclusione della Cigs e che dunque sono tuttora in corso».
Il Servizio lavoro sta dunque ancora accertando come stanno le cose e i tempi per la conclusione non dovrebbero essere lunghi.
L’ispezione sta partendo dal dato denunciato dai sindacati secondo cui Sait ha fatto ricorso almeno a un appalto e forse anche a più di uno per la gestione di quota parte di attività interna, preesistente al programma di crisi. La questione è capire se ci sono state variazioni in aumento di questi appalti, durante lo stati di crisi, oppure no. Se ci fosse stato il ricorso a lavoratori esterni durante la cassa integrazione straordinaria potrebbe essere contestata l’irregolarità con il rischio di revisione della cassa stessa.
Ieri in consiglio provinciale il vicepresidente Olivi ha inoltre ricordato che per quanto riguarda il futuro dei 70 dipendenti licenziati da Sait, la Provincia «si è impegnata a partecipare al piano sociale di ricollocazione nell’ambito delle azioni a supporto delle crisi aziendali e che c’è un accordo del dicembre 2017 con il quale saranno aumentate le attività di sostegno di questi lavoratori, con servizi offerti dall’Agenzia del lavoro, come attività di formazione, incentivazione alla ricollocazione e altri interventi nella fase di durata degli ammortizzatori sociali, ovvero - ha concluso Olivi - nel segmento di tempo nel quale occorre intervenire con un progetto volto alla ricollocazione».a