La vendemmia 2018 in Trentino si annuncia d'oro: +20%
I vigneti trentini tornano d'oro, mentre la vendemmia 2018, in pieno svolgimento, annuncia un incremento di oltre il 20% in quantità e un'ottima qualità delle uve. Il 4 settembre è stato pagato il saldo della vendemmia 2017. In media i 10 mila viticoltori trentini si trovano in cassa il 5% in più dell'anno precedente, con punte del 12,5% per le uve Teroldego, del 10% per il Lagrein, del 9,5% per lo Chardonnay, dell'8% per le uve base spumante Trento doc. In due anni la remunerazione media delle uve è salita da 104 a 114 euro al quintale, con un incremento del 9%. I prezzi dei vini all'ingrosso e all'esportazione confermano il trend di crescita, con aumenti anche a due cifre, mentre l'export vinicolo nel primo semestre sale del 2,4%. I risultati delle cantine e del consorzio Cavit, che aumenta ulteriormente il fatturato, si annunciano in crescita.
In contrasto con questo quadro, il Trentino, al contrario dell'Alto Adige, non piazza neanche un vino tra i primi cinquanta del Best Italian Wine Awards ( l'Adige di ieri). Ma il presidente di Cavit e del Consorzio Vini Bruno Lutterotti , impegnato nella vendemmia della sua Cantina di Toblino, sdrammatizza: «In queste manifestazioni chi partecipa sono le aziende. Dipende tanto dall'annata e dalle caratteristiche dei vini, i nostri sono un po' meno caratterizzanti di quelli altoatesini». In effetti neanche nelle precedenti edizioni del premio Trento era molto presente, con l'eccezione dello spumante Ferrari, mentre i vini trentini mietono riconoscimenti in altre manifestazioni.
«La vendemmia va molto bene - prosegue Lutterotti passando al lavoro che sta facendo - in Basso Sarca e Valle dei Laghi abbiamo dei bei prodotti. Questa settimana cominciamo con i rossi. Sarà un'ottima vendemmia dal punto di vista qualitativo con quantità superiori del 20-25% rispetto all'anno scorso. Lo stato sanitario è buono con qualche piccola criticità circoscritta». L'anno scorso le uve raccolte ammontavano a 983 mila quintali, in calo, a causa degli eventi meteo, rispetto al 2016 quando si raccolsero 1 milione 155 mila quintali. Quest'anno, stando alle stime nazionali e locali, si dovrebbero superare di nuovo gli 1,1 milioni e avvicinarsi a 1,2 milioni di quintali.
Di certo le remunerazioni stanno crescendo. In base ai dati della Commissione uve e graspati della Camera di Commercio su acconti e saldi di quest'anno riferiti alla vendemmia 2017, l'uva Pinot Grigio doc, che da sola è un terzo della raccolta, si attesta come valori massimi sui 130 euro al quintale, stabile sull'anno precedente. Lo Chardonnay invece, un quarto della vendemmia totale, cresce del 9,5% a 104 euro al quintale. Bene anche le uve spumante Trento doc a 135 euro: +8%. Il Sauvignon è a 120 euro (+9,1%), il Traminer a 180 (+9,1%), il Müller Thurgau a 95 (+3,3%).
Tra le uve a bacca rossa, il Teroldego è a 90 euro, +12,5%, quello Rotaliano a 130 euro, in crescita dell'8,3%. Il Merlot è a quota 85 euro (+6,3%), il Lagrein a 110 (+10%), il Marzemino a 110 euro (+4,8%), il Pinot Nero a 180 (+9,1%), la Schiava a 95 euro (+5,6%).