A22, ormai è braccio di ferro con Roma
Al termine della seduta convocata nella sede di Autobrennero oggi i 16 soci pubblici hanno accolto le proposte avanzate dal presidente della Regione, Arno Kompatscher, affidandogli il mandato di continuare a trattare con i ministeri competenti per il rilascio della concessione di A22, mantenendo ferme le richieste avanzate negli ultimi mesi.
«Gli impegni presi a voce e anche messi a verbale nella seduta del Cipe del 28 novembre - ha spiegato Kompatscher - non trovano rispondenza nel successivo parere del comitato, per questo dobbiamo chiedere a tutti gli organi competenti che vengano accolte le richieste formulate con le lettere precedenti». I soci richiedono l’apertura di un tavolo tecnico nel quale possano essere ridiscusse le disposizioni inserite nel parere del Comitato interministeriale che ha fatto proprie le indicazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti e del Nucleo di valutazione per la regolazione dei servizi pubblici.
«Ci sono anche forti dubbi sulla bancabilità del piano economico e finanziario», ha precisato Kompatscher.
Dopo aver effettuato i necessari approfondimenti giuridici, secondo il presidente Kompatscher «non è accettabile» la prospettata richiesta di restituzione allo Stato degli utili conseguiti dalla società dal 2014 ad oggi. Quanto previsto dal Comitato interministeriale di programmazione economica, oltre a non avere un fondamento giuridico, avrebbe conseguenze negative sul patrimonio societario ed anche sui bilanci delle amministrazioni pubbliche.
Per proseguire nella trattativa i soci pubblici pongono alcune condizioni ineludibili. «In sintesi - dice Kompatscher - chiediamo che l’accordo di cooperazione con il ministero preveda il mantenimento del piano trentennale di investimenti da 4,1 miliardi di euro, compresi gli 800 milioni per la viabilità dei territori».
Per quanto riguarda la governance, i soci chiedono inoltre che venga condivisa la scelta del presidente del comitato di indirizzo. «Deve essere chiaro - ha concluso Kompatscher, trovando il consenso di tutti i soci - che le nostre richieste erano già frutto di un compromesso e, quindi, se non verranno accolte, non firmeremo l’accordo di cooperazione».