A22: sessant'anni e molte domande sul futuro dell'autostrada
Per festeggiare i suoi primi 60 anni, l’Autostrada del Brennero ha riunito oggi presso il PalaRotari di Mezzocorona autorità ed esperti in un convegno.
La firma della costituzione della A22 porta la data del 20 febbraio 1959 ed era stata siglata presso la Camera di Commercio di Trento dai rappresentanti della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol e delle amministrazioni provinciali, comunali e degli organi camerali di Bolzano, Trento, Verona, Mantova, Reggio Emilia e Modena.
Oltre ai vertici della società, a partire dal presidente Luigi Olivieri, hanno preso parte all’evento anche il giornalista Paolo Mieli, il docente di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto dell’Università Federico II di Napoli e del Mit di Cambridge (Usa), Ennio Cascetta, il docente universitario del Massachusetts Institute of Technology di Boston, Carlo Ratti.
In apertura, ha parlato Olivieri: «Il messaggio forte in questi sessant’anni di storia di Autostrada del Brennero spa è uno solo: gli enti locali sono stati, devono essere e dovranno essere protagonisti del transito sui loro territori e l’unico sistema è quello di fare parte in modo maggioritario di una società concessionaria» ha detto il presidente della società Autostrada del Brennero.
«Le 27 concessionarie autostradali italiane che fanno riferimento ad Aiscat hanno dimostrato di saper fare bene il proprio mestiere», ha aggiunto. In merito alle proposte di nazionalizzazione, Olivieri ha detto che «è una proposta fuori tempo. Le autostrade furono privatizzate perchè lo Stato, allora e anche domani, con l’enorme debito pubblico che ha, non riusciva più a fare manutenzione. Vi è stata recentemente una situazione difficile col ponte Morandi, ma non possiamo fare di un caso come quello una situazione generale».
E’ poi intervenuto il governatore dell’Alto Adige, Arno Kompatscher: «A sessant’anni di età di onorato servizio, questa infrastruttura si avvicina ai suoi limiti massimi. L’autostrada è parte del più importante asse di collegamento tra nord e sud dell’Europa e rappresenta senza dubbio un elemento di unione. Infatti è proprio attraverso questo valico alpino che sta nascendo uno dei più importanti ed imponenti progetti dell’Unione europea, come il Tunnel di base.
Quest’opera renderà finalmente possibile lo spostamento del traffico da gomma a rotaia, migliorando la qualità di vita della popolazione. Rimane un nostro compito tutelare e difendere gli interessi dei cittadini. Non sarà senz’altro facile ma dobbiamo guardare al futuro con determinazione». ha detto il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, intervenendo in video messaggio.
«Le autostrade, e in particolare la nostra, sono di prossimità, cioè vicine ai territori, alla gente e all’economia. Quindi noi stiamo cercando di tessere questi fili con il territorio e con tutti gli stakeholder con cui abbiamo dei rapporti. Sessant’anni non sono pochi per un azienda, e speriamo che la nostra possa avere continuità e che anche noi, in questi prossimi anni, possiamo dare un contributo allo sviluppo dell’economia in generale, essendo un’arteria molto importante che deve garantire il collegamento tra l’Italia e l’Europa» ha detto l’amministratore delegato di A22, Walter Pardatscher, parlando con i giornalisti.
«La particolarità di questa società è quella di essere nata su impulso dei territori. Contemporaneamente a quando nacque nel 1959 l’idea dell’Autostrada del Brennero si stava costruendo l’autostrada del Sole. Ma lì c’era un grande impulso nazionale che sorreggeva quell’iniziativa certamente impegnativa. Autostrada del Brennero, invece, è una infrastruttura molto connotata dalle sue radici, dalle sue terre e dall’idea e dalla forza di qualcuno che la voleva dal territorio e non per una decisione che veniva dall’alto». Paolo Mieli, giornalista e storico, è intervenuto alla cerimonia, e secondo l’ex direttore del Corriere della Sera, «Il ruolo degli enti locali è davvero determinante. Certo nel futuro potranno esserci delle entità sovranazionali che possiedono questo tipo di vie di comunicazione. Ma finchè non sarà così, cioè fino a che non sarà l’Europa a possedere le autostrade, questa arteria vivrà della sua natura locale, vivrà in quanto legata agli enti locali. E per questo, consentitemelo, è migliore».
«L’autostrada del Brennero apre le porte al mercato europeo, che sono ben 250 miliardi di export ogni anno. Ma per fare questo dobbiamo decongestionare la tratta da Modena ad Innsbruck, liberandola dal traffico pesante e dall’inquinamento, a beneficio di tutti» ha detto il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. «Da vicepresidente della Commissione europea e da commissario ai trasporti e all’industria mi sono battuto affinchè il nostro Paese potesse beneficiare di fondi per opere chiave come la vostra autostrada. Il Parlamento europeo che ho l’onore di presiedere si sta battendo in questi giorni per concedere più fondi alle grandi reti infrastrutturali ed europee. Convinto che l’Autostrada del Brennero andrà avanti per tanti anni, migliorando le condizioni di vita di tutti, invio il mio augurio per l’importante compleanno di un’opera che è sempre più al servizio dei cittadini», ha concluso Tajani.
Anche voci critiche verso le politiche governative: «Certe demagogie, soprattutto quando vengono dalle istituzioni, fanno male. Noi siamo consapevoli di svolgere un delicatissimo servizio pubblico attraverso il sistema di concessioni. Come è avvenuto qui. E vogliamo continuare ad essere un elemento efficace di sviluppo del Paese. Lanciamo un’operazione verità ma con orgoglio e umiltà: diciamo al Paese che siamo consapevoli dei problemi e delle disgrazie clamorose accadute anche di recente, per cui vanno accertate tutte le responsabilità. Ma non possiamo, per una cosa grave, strumentalizzare tutto e buttare via il bambino con l’acqua sporca» ha detto il presidente di Aiscat, Fabrizio Palenzona, nel corso del suo intervento.
«Possiamo fare di più e faremo di più ma dobbiamo essere chiari», ha aggiunto Palenzona. «Siete la seconda autostrada italiana per dimensione e un asset importante per le autostrade italiane, ma soprattutto siete un esempio: l’azionariato pubblico è un valore non un disvalore, se legato ad innovazione ed efficienza. Questo sistema è efficiente, ha dato risposte e tutelato l’interesse pubblico. Dobbiamo preservare questa qualità al servizio del Paese e difendere questa eredità per il benessere ed il futuro delle nuove generazioni», ha concluso Palenzona.
Denso l’intervento di Fugatti: «Il rinnovo della concessione è una sfida importante e crediamo che si sia già lavorato tanto. Noi siamo d’accordo che la società resti pubblica: deve rimanere pubblica, degli enti locali e con la minor ingerenza statale possibile. Questo lo abbiamo già spiegato al ministro Toninelli e adesso vedremo» ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti: «Si guarda al futuro con la volontà di mantenere radicata questa società sul territorio e mantenerla il più possibile autonoma da ingerenze e con la volontà di continuare ad investire. Anche credendo nell’intermodalità, credendo nel passaggio dalla strada alla ferrovia. Quindi credendo in uno sviluppo del traffico in modo moderno».
«Il futuro è sicuramente un futuro di intermodalità. Oggi l’autostrada del Brennero è fondamentale ma è ai limiti della sua capacità ambientale e funzionale. Ha un margine di crescita limitato. Le imprese, lo sviluppo e la produzione italiana però, mi auguro, cresceranno rapidamente nel futuro». Lo ha detto Ennio Cascetta, professore di Pianificazione dei sistemi di trasporto all’Università di Napoli, nel corso del suo intervento in occasione della cerimonia per i sessant’anni dell’Autostrada del Brennero.
«C’è bisogno di una capacità sostitutiva che affianchi l’autostrada del Brennero e la risposta sono le reti transeuropee, il Tunnel di base del Brennero e tutto il progetto di collegamento del treno merci europeo e dell’alta velocità di rete europea attraverso l’asse del Brennero», ha aggiunto il docente universitario.
Per Carlo Costa, direttore tecnico generale di Autostrada del Brennero spa l’autostrada del futuro sarà «molto più simile ad una linea ferroviaria, dove i veicoli saranno connessi tra loro, connessi all’infrastruttura, ci sarà tanta tecnologia e quindi saranno in grado di dialogare. Questo garantirà la possibilità di non dover ampliare i sedimi stradali ma garantirà di far circolare più traffico con meno inquinamento e possibilmente, al più presto, con zero vittime sulle strade», ha detto Costa. Parlando delle sfide future, Costa ha aggiunto che «bisognerà trovare il miglior modo per gestire questo processo e possibilmente in tutto l’arco della giornata perchè oggi è un pò complicato con l’Austria che impedisce il transito notturno ed il fine settimana limitato, quindi dovremmo trovare dei modi per gestire meglio il traffico in tutte le giornate della settimana».
Grande interesse ed attenzione ha suscitato l’intervento del professor Ratti: «Siamo all’inizio di una grande rivoluzione della mobilità. Innanzitutto quella dei dati in tempo reale, che ci permettono di avere nuovi sistemi, come ad esempio il carsharing. E domani la mobilità delle macchine autonome, senza guidatore. Quindi la combinazione, la collisione di queste due trasformazioni sarà un grandissimo cambio di passo per la mobilità della città di domani». Lo ha detto Carlo Ratti, architetto e ingegnere che insegna al Mit di Boston, nel corso del suo intervento in occasione dei sessant’anni dell’Autostrada del Brennero.
Ratti, che a Boston dirige il “Senseable city lab”, ha spiegato come oggi sia «già possibile guidare leggendo il giornale: noi stiamo facendo un test molto importante con tecnologie di questo tipo a Singapore. Sarà anche possibile dormire mentre l’auto guida oppure mandare messaggini senza sentirsi colpevoli. La tecnologia ci permette di risolvere i problemi non con più asfalto o calcestruzzo, ma con più silicio». Secondo l’esperto, «oggi l’automobile è una delle infrastrutture meno efficienti in assoluto, tanto che negli Stati Uniti, ad esempio, viene usata il 5% del tempo e occupa spazi importanti nelle nostre città.
Una macchina senza guidatore invece darà un passaggio a voi, ma anche a qualcun’altro e poi il veicolo continuerà a girare, quindi aumentando l’efficienza. Potrebbero anche cambiare i semafori: non dovremo più fermarci ma continueremo a guidare semplicemente evitando le collisioni».
AIUTI PER I TERRITORI - Inoltre, in coincidenza dei sessant’anni dalla data della sua costituzione, Autostrada del Brennero Spa ha voluto testimoniare la sua costante vicinanza alle comunità dei territori attraversati dall’asse autostradale con due iniziative.
La prima, a favore del comune di Dimaro, colpito di un grave smottamento a fine ottobre 2018. Il Consiglio di amministrazione della Società ha deciso di contribuire con 200.000 euro alla messa in sicurezza del paese così pesantemente colpito.
La seconda iniziativa riguarda, invece, il patrimonio storico-artistico delle comunità dell’asse autostradale. Oggetto degli interventi di recupero sono: per il comune di Bolzano la valorizzazione dell’area del muro di cinta dell’ex campo di concentramento; per il comune di Trento il restauro del manufatto dei Tre Portoni, risalente alla metà del Cinquecento; per il comune di Verona il restauro della statua di Onofrio Panvinio, di inizio Settecento; per il comune di Mantova il restauro delle 14 statue della loggia di Davide di Palazzo Te; per la provincia di Reggio Emilia, il ripristino della facciata, dei portici e della scalinata del Teatro comunale Rinaldi di Reggiolo; per la provincia di Modena, il restauro del mosaico monumentale posizionato sulla facciata dell’edificio che ospita l’istituto tecnico Corni. Per ognuno di questi interventi, Autostrada del Brennero Spa ha stanziato 20.000 euro.