Mercatone Uno fallito: presidio dei lavoratori Stamattina a San Michele hanno trovato il negozio chiuso, senza alcun preavviso
I 55 punti vendita del gruppo Mercatone Uno erano stati ceduti nell’agosto scorso dall’amministrazione straordinaria del gruppo alla Shernon Holding, società che, tuttavia, già da febbraio ha chiesto di essere ammessa al concordato preventivo viste le istanze di fallimento presentate da alcuni fornitori, richiesta dichiarata inammissibile dal tribunale di Milano, proprio a causa dell’indebitamento.
Il tribunale, spiega l’avvocato Russo, «si è proposto di verificare la possibilità di continuare l’attività imprenditoriale sotto l’egida del Curatore fallimentare, al fine di conservare il valore dell’azienda e i posti di lavoro.
Questa verifica ha dato esito negativo perchè i costi da affrontare per esercitare l’attività erano irrimediabilmente e notevolmente superiori ai possibili ricavi e quindi era impossibile proseguire l’attività senza arrecare gravi pregiudizi ai creditori».
La curatela è stata quindi autorizzata a restituire l’azienda all’amministrazione straordinaria del gruppo Mercatone Uno.
«Da ministro del Lavoro non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia a causa del fallimento della Shernon Holding Srl», scrive su Facebook il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che annuncia di aver anticipato a lunedì 27 il tavolo sulla vertenza al ministero.
Tavolo, si legge «che servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti di Mercatone Uno, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione».
L’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia di Trento Achille Spinelli apprende «con preoccupazione la notizia improvvisa» del fallimento di Mercatone uno.
«Ora non resta che attivare le tutele previste per i lavoratori e dare mandato a Trentino Sviluppo di verifica delle ipotesi di insediamento alternative che è possibile proporre alla curatela o di individuazione delle imprese già presenti che possano assorbire almeno parte della forza lavoro trentina», conclude Spinelli.
«Sono allibito.1.800 lavoratori dell’ex Mercatone Uno apprendono di notte e via Facebook del fallimento della Shernon Holding e della chiusura dei punti vendita in Italia. Dalla sera alla mattina ci si ritrova senza lavoro», afferma Nicola Fratoianni de La Sinistra.
«Da mesi c’erano avvisaglie sulla poca serietà della cordata - prosegue l’esponente della sinistra - che aveva acquisito la catena dei negozi. Tanto che io stesso avevo visitato due punti vendita, uno in Toscana e uno in Abruzzo, con due interrogazioni al Ministro di Maio per avvertire dei rischi che i lavoratori mi avevano illustrato. Perché non è intervenuto a quel tempo il governo? Adesso arrivano in batteria le dichiarazioni di ministri e sottosegretari, ma in questi 8 mesi - conclude Fratoianni - precisamente dov’erano?».
Il senatore Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in commissione lavoro, commenta: «Sulla vicenda della Mercatone Uno la prossima settimana presenterò un’interrogazione. Si stanno purtroppo ripetendo i casi di aziende che chiudono da un giorno all’altro, senza nessuna garanzia per i lavoratori».
«Chiediamo che il governo intervenga per capire quali violazioni ci sono state alla normativa, e per convincere il Mef ad arrivare un tavolo di trattativa - continua Patriarca - Ci sono marchi storici che sono vittime di imprenditori senza scrupoli».
Andrea De Maria, deputato dem, chiede che il ministro Di Maio e il suo ministero si attivino «immediatamente, di fronte a queste notizie così preoccupanti». «Alla ripresa dei lavori della Camera - annuncia - assumerò una iniziativa parlamentare, per sapere se il Ministero era a conoscenza di quanto stava accadendo e che iniziative urgenti intenda assumere a tutela dei lavoratori».
In una nota Stefano Fassina deputato LeU e già viceministro dell'economia (governo letta), scrive: «Il comportamento della Sherman Holding, proprietaria di Mercatone Uno, è indecente e dimostra, ancora una volta, quanto è stato svalutato il lavoro negli ultimi decenni. Le lavoratrici e i lavoratori direttamente coinvolti, 1800, hanno appreso nella notte da Facebook il fallimento della catena di esercizi commerciali e il loro conseguente licenziamento». Stesso inaccettabile comportamento per le 500 aziende fornitrici, spesso di piccole dimensioni, mentre migliaia di clienti stamattina hanno trovato le porte chiuse. Esprimiamo solidarietà innanzitutto a chi ha perso o rischia di perdere il lavoro. Nonostante il fine settimana elettorale, il Governo deve intervenire e anticipare l’incontro previsto per la prossima settimana. Lunedì - conclude Fassina - presenteremo un’interrogazione per capire quanto è avvenuto e sapere come intende agire il Governo al fine di tutelare un minimo la dignità del lavoro».