Not, il grande affare del nuovo ospedale
Anche se la partita se la giocano due imprese extra regionali, c’è ampio spazio per le aziende locali nella realizzazione del Nuovo ospedale del Trentino. Nel caso dell’aggiudicatario provvisorio, la Guerrato di Rovigo, aziende del territorio potranno svolgere 80 milioni di euro di lavori edili su un totale di oltre 200 milioni e potranno gestire servizi per 23 milioni l’anno per i 27 anni di concessione previsti, per un totale che supera i 600 milioni. In tutto circa 700 milioni, quasi la metà degli 1,5 miliardi di euro a cui Guerrato si è aggiudicata la gara. Il progetto che potrebbe diventare definitivo prevede strutture basse, tranne per la “torre” all’ingresso, e spazi ampi per pazienti e personale, con tanta luce naturale. Ma l’altra concorrente, la Pizzarotti di Parma, non si dà per vinta: è già partita la prima lettera di contestazione del risultato (vedi sopra).
La commissione tecnica del bando in project financing del Not, che in tutto, a base di gara, vale 1,8 miliardi (quasi 2 con la quota delle imprese), ha aggiudicato provvisoriamente l’appalto a Guerrato, che ha ottenuto 95,308 punti contro gli 86,695 di Pizzarotti (l’Adige di ieri). Per la realizzazione dell’ospedale la base di gara era di 278 milioni, di cui 217 per la costruzione, 40 per le attrezzature e 20,6 milioni per la progettazione. Tra gli elementi quantitativi dell’offerta, l’azienda veneta, con proprietari abruzzesi e padovani, ha indicato una quota del 100% per l’affidamento dei subappalti dei lavori a imprese terze. La quota di subappalti è stata portata dalle norme più recenti al 40%: significa che le aziende trentine potranno eseguire lavori per oltre 80 milioni.
A questo si aggiunge il 65% dei servizi affidato a micro, piccole e medie imprese: Guerrato non ha proposto il 100% perché fa in proprio servizi di facility management, cioè di gestione degli edifici. In base al canone annuo offerto, pari a poco meno di 36 milioni, vuol dire 23 milioni l’anno a ditte del territorio, più di 600 milioni nei 27 anni di concessione.
Ma come sarà il Nuovo ospedale targato Guerrato? La progettazione è stata effettuata dagli studi Rpa di Perugia (architettura esterni), Studio Plicchi di Bologna (architettura interni), Prisma Engineering di Padova (impiantistica). I partner sono stati individuati da un’impresa di consulenza trentina, la Gbr Consulting di Giorgio Malimpensa. Tutti questi studi hanno nel curriculum opere di grande valore come altri ospedali in Italia e all’estero. Prisma Engineering è nota da noi perché ha progettato gli impianti di Protonterapia e del Palazzo dell’Istruzione a Rovereto.
Il modello di ospedale concepito è una struttura di tre blocchi orizzontali a bassi livelli, con una torre di tre-quattro piani all’entrata principale, che faccia da punto di riferimento. Lo Studio Plicchi, che fa capo a Gianni Plicchi, ingegnere biomedico che ha lavorato a lungo al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha previsto all’interno spazi essenziali per atri e corridoi e invece più ampi, con molta luce naturale dalle finestre, per le stanze dei pazienti - sono previsti più di 600 posti letto - e per gli ambienti del personale.
Tra le soluzioni originali, un percorso differenziato che tuteli la privacy dei pazienti che vanno in sala operatoria, gli spazi di otto metri che separano i blocchi dell’ospedale e che consentono il passaggio ai mezzi in caso di emergenza, l’assetto “modulare” con la possibilità di aggiungere blocchi senza creare disagio all’attività sanitaria.
Gli impianti progettati da Prisma Engineering sono impostati sui più elevati standard di risparmio energetico con classificazione Leed a livello platinum. Si utilizzano energie rinnovabili come il sistema di trigenerazione, che produce insieme energia elettrica, acqua calda e acqua refrigerata, e gli impianti fotovoltaici. Grande attenzione è stata data alla prevenzione di infezioni da legionella, con l’adozione dei più attuali sistemi di disinfezione.
PIZZAROTTI: LETTERA DI CONTESTAZIONE
Il raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla Pizzarotti di Parma, che comprende la trentina Cristoforetti, ha già fatto partire la prima lettera di contestazione del risultato della maxi gara in project financing per la costruzione e la gestione del Nuovo ospedale del Trentino.
Pizzarotti è arrivata seconda con 86,695 punti, di cui 65,367 per il progetto e 21,328 per l’offerta economica, mentre la Guerrato di Rovigo, aggiudicataria provvisoria, ha ottenuto 95,308 punti, di cui 66 per il progetto e 29,308 per l’offerta economica. L’offerta Guerrato ammonta in tutto a 1,5 miliardi di euro, di cui 49 milioni l’anno di canone di gestione per 27 anni e il resto per la costruzione, dove la Provincia mette il 48,6% di contributo.
Pizzarotti ha invece proposto 51 milioni l’anno di gestione per 28 anni più i lavori, per un totale di 1,6 miliardi. L’azienda di Parma dà più spazio a imprese terze nei servizi e meno nei lavori. Per finanziare l’opera, sono state raccolte anche manifestazioni di interesse di banche.