A22, in area di servizio Paganella est dieci licenziamenti
Ecn srl, gestore per conto di Eni della distribuzione carburanti alla stazione Paganella est dell’Autostrada del Brennero, ha avviato il licenziamento collettivo dei 10 dipendenti a seguito della perdita della gestione a favore di Tamoil Italia. Si tratta, secondo i sindacati, di una violazione della clausola sociale prevista dal bando per la gestione delle aree A22, che stabilisce la continuità occupazionale dei lavoratori al cambio di gestore dei servizi oil (carburanti) e non oil (ristorazione, pulizie). Sbm, il Sindacato di base multicategoriale, ha già impugnato i licenziamenti, così come faranno le altre organizzazioni sindacali.
Il gestore uscente motiva la decisione con il fatto che nell’area Paganella Est il subentro nella distribuzione carburanti non sarà immediato. Infatti, spiega Sbm che ricostruisce tutta la vicenda, il 18 dicembre Autobrennero ha comunicato all’aggiudicataria uscente Eni e alla subentrante Tamoil la restituzione dell’area, con contestuale sospensione dei servizi, per effettuare la demolizione dell’attuale impianto di distribuzione carburanti e la bonifica. L’operazione dovrebbe durare alcuni mesi.
Secondo il Sindacato di base, «il successivo subentro, non fissato nel tempo, del nuovo ignoto operatore per conto dell’aggiudicataria subentrante Tamoil Italia non garantirà né l’assunzione di tutto il personale licenziato né, eventualmente ciò avvenisse, i loro diritti economici e normativi maturati sino all’atto del recesso del rapporto di lavoro». Tutto questo sarebbe stato «ben congegnato al fine di eludere le norme poste a tutela delle maestranze». Sbm chiede un incontro urgente ad Autobrennero, all’assessore provinciale allo Sviluppo economico, al direttore regionale dell’Inps e al sindaco di Lavis, comune nel quale si trova l’area di servizio.
«Il licenziamento è sicuramente da impugnare - conferma la segretaria della Filcams Cgil Paola Bassetti - Un incontro con l’azienda è previsto la prossima settimana». Da sindacato e A22 arriva la conferma che la clausola sociale nel bando c’è e quindi è il gestore uscente ad averla ignorata.