Il blocco dei Tir in Tirolo «è una emergenza pesante»: Camere di Commercio schierate
Un’emergenza sul traffico che, se non verrà risolta, avrà risvolti pesanti sul medio-lungo termine sull’economia delle due province, dell’Italia e della Germania. L’estensione dei divieti ai Tir decisa dal Tirolo e in vigore dal primo gennaio di quest’anno, infatti, riguarda in prima battuta gli autotrasportatori trentini, sudtirolesi e italiani, che si vedono bloccare una parte del loro business nell’immediato. In prospettiva, però, il fatto che le merci dal Trentino e dal Sudtirolo non arrivino con tempi rapidi e certi ai clienti d’oltre Brennero e viceversa, ci siano incertezze sulle forniture dalla Germania verso l’Italia, rischia di far perdere milioni di euro di fatturato. «Il problema - afferma ad esempio il segretario generale della Camera di commercio di Bolzano, Alfred Aberer - è di concorrenza tra le aziende austriache e le nostre. Pensiamo che dal Tirolo dell’est al Tirolo del nord, i loro camion possono circolare, mentre i tir delle aziende della Val Pusteria, dello stesso settore dell’impresa austriaca, vengono bloccati al Brennero. E questo vale per tutto il Nordest dell’Italia che del commercio con il Nord Europa fa una colonna della propria economia. Sono danni che si creano sul medio-lungo periodo, perché, ad esempio, il cliente tedesco se ha problemi nelle forniture dall’Italia sceglie un fornitore a est ad esempio. E l’Italia da Nord avrà problemi nelle forniture di alimentari».
Anche per questo motivo, sottolinea lo stesso Aberer, le Camere di commercio di Trento e Bolzano, con Unioncamere e assieme al ministero dei trasporti sono intenzionate a chiedere alla Ue di intervenire per far togliere i divieti che assomigliano molto a dei dazi alla Trump, ma sotto altra forma.
Una posizione condivisa anche dalla Camera di commercio trentina. «Serve un’azione molto forte del governo sull’Ue perché la situazione che si sta creando è molto grave. Fare fermare i camion la notte e farli ripartire la mattina non mi sembra una scelta ecologica, abbiamo tolto le barriere ai confini, ora ci sono questi balzelli che sono una follia» assicura il presidente della Camera di commercio di Trento, Gianni Bort.
«Certo credo sia necessario migliorare la qualità degli automezzi, ma questo lo si fa e lo si farà. Ma intanto subire questi divieti in attesa del tunnel del Brennero non fa ben sperare, come pure il nuovo governo coi verdi in Austria temo porterà a un’ulteriore ipotesi di peggioramento della situazione - sottolinea Bort - La proposta ad esempio di un pedaggio di corridoio da Verona a Monaco per aumentare i costi per i Tir e farli spostare su altri passi diversi dal Brennero, porta solo a un aumento dell’inquinamento in Italia e a un incremento dei costi. Il problema lo stiamo seguendo con attenzione e con noi anche altre Camere di commercio, come quelle della Lombardia e di Monaco di Baviera. Stiamo puntando a sensibilizzare la nostra delegazione parlamentare a Strasburgo e far sì che il nostro Gentiloni possa fare un’azione di convincimento sull’Austria per frenare questa follia», chiarisce Bort. Che nota come in Austria circolino i camion locali anche con standard ambientali inferiori a quelli di Italia e Germania e come «da loro l’autotrasporto cresce e da noi cala, non vorrei che i divieti fossero una ragione per far crescere il loro settore».
Si dice a favore dell’intervento del governo italiano, che nei giorni scorsi con il ministro dei trasporti Paola De Micheli (Pd), ha chiesto a Bruxelles un’azione in merito, anche Maurizio Fugatti, che dice no al pedaggio di corridoio inserito nel programma di governo di Popolari (Oevp) e Verdi (Die Gruenen) austriaci. «Sui divieti non possiamo far finta di niente rispetto al fatto che questo interessa i nostri autotrasporatori, il governo nazionale è intervenuto a livello europeo, ma vedo duro a convincere il Tirolo a ridurre i divieti, perché li vedo molto determinati» dice Fugatti. «Aumentare i pedaggi? Non credo vada bene ai trasportatori e in più avrà una ricaduta sui prezzi dei beni» conclude il presidente della Provincia.
Dal 1° gennaio 2020, intanto, sono aumentate le tipologie di merce che non possono viaggiare in camion nel segmento austriaco dell’asse del Brennero. A deciderlo è stato il governo di Vienna mesi fa anche se in passato la Commissione Europea ha ritenuto tale divieto illegittimo.
Ma la situazione, visto il nuovo governo nazionale austriaco, potrebbe peggiorare per i trasportatori e per l’economia delle due Province. Nel programma viene infatti teorizzata la diversità di trattamento tra il traffico interno e quello che proviene da altri Paesi europei, prevedendo esenzioni per il primo e divieti per il secondo.