La crisi / Ripartenza

Provincia, mezzo miliardo di euro per sostenere lavoratori e imprese

Manovra da 230 milioni, mentre altri 280 arriveranno dallo Stato: piazza Dante ha già definito la sua parte con una serie di emendamenti all'assestamento di bilancio. Particolare attenzione al turismo e in generale alla ripresa delle attività economiche dopo oltre un anno di difficoltà crescenti
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TRENTO. La giunta provinciale ha definito, attraverso una serie di emendamenti, il testo della manovra di assestamento, dopo l'approvazione del rendiconto di esercizio 2020, che sblocca 219 milioni di euro di avanzo.

"Si tratta - spiega la Provincia - della manovra da 230,4 milioni di euro di risorse provinciali cui si aggiungeranno risorse statali per un totale complessivo di oltre 500 milioni di euro a favore di imprese e lavoratori colpiti dalla crisi covid".

A illustrare le novità in conferenza stampa sono stati il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, l'assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli e il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti.

Il provvedimento, ha spiegato Spinelli, potrà essere approvato dal consiglio provinciale di Trento prima della parifica da parte della Corte dei conti, per effetto delle normative nazionali.

La manovra si compone di una parte riferita alle voci di sviluppo (per un impegno di spesa di oltre 64 milioni di euro), una di sostegno alle imprese (per una quota compresa tra i 128 e i 130 milioni), una di sostegno ai lavoratori (24 milioni) e una di sostegno alle famiglie (circa 3,6 milioni).

Secondo quanto riferito da Spinelli, il Fondo per la montagna prevede invece 57 milioni destinati agli impianti a fune, sette milioni per i maestri di sci e una quota da definire, compresa tra i 60 e i 70 milioni, per e attività economiche collegate alla stagione turistica invernale.

"La manovra - scrive piazza Dante - destina infatti circa il 25% delle risorse (55 milioni di euro) ad interventi per il rafforzamento della promozione turistica e industriale, al finanziamento di investimenti delle imprese e ad altri interventi di contesto per lo sviluppo del sistema economico.

La quota prevalente dei fondi 128 milioni (circa il 55%) è peraltro destinata al sostegno delle imprese per fronteggiare gli effetti negativi della pandemia sia con misure contributive che di sgravio fiscale. Quasi 30 milioni di euro sono invece finalizzati a interventi a favore dei lavoratori - in particolare i lavoratori stagionali - e delle famiglie - in particolare per favorire l'accesso a servizi conciliativi famiglia-lavoro. Completano la manovra ulteriori interventi da finalizzare.

Dallo Stato sono attesi per l'economia trentina - tramite il Decreto Sostegni 1 e 2 - altri 280 milioni di euro circa, comprensivo del Fondo montagna.

Tra le misure previste dagli emendamenti della giunta provinciale, ci sono quelle squisitamente economiche. Come il fatto per cui si introducono contributi per le imprese turistiche che concorrono alla formazione dell'offerta turistica e che sono ubicate nei comuni appartenenti ai comprensori sciistici o contigui ad essi e aiuti per i maestri di sci e che deriveranno appunto dalla quota trentina del Fondo montagna nazionale.

Tra gli emendamenti è prevista anche una misura per permettere ai Comuni di ridurre la pressione tariffaria nel 2021 su famiglie e imprese.

Si prevede infatti che gli enti locali possano abbassare le tariffe per i servizi pubblici locali per tutto il 2021. Si posticipa, poi, al 1° gennaio 2022 il termine a partire dal quale la nuova disciplina relativa al canone delle concessioni minerarie (acque minerali).

Inserita anche l'estensione dell'apertura delle scuole dell'infanzia per tutto il mese di luglio. L’estensione viene disposta con delibera di giunta anche per le scuole dell’infanzia con calendario turistico e speciale per la durata massima di un mese, da collocare nel periodo compreso tra giugno e agosto. L'estensione - spiega la giunta - è una misura prevista per potenziare l'offerta didattica delle scuole dell'infanzia provinciali e equiparate.

Per il sostegno a favore delle famiglie con figli disabili minori di 18 anni, nell’ambito dell’Assegno unico provinciale, un emendamento prevede che la giunta provinciale possa prevedere specifici criteri attuativi in relazione alle particolari necessità di assistenza e di conciliazione.

Si propone, poi, con un altro emendamento la partecipazione alla società Itas Istituto Trentino-Alto Adige per Assicurazioni società mutua di assicurazioni quale ulteriore strumento di rafforzamento e a supporto dell’economia provinciale con riferimento all’esigenza di fronteggiare in modo sistematico l’andamento ciclico, anche alla luce dell’emergenza epidemiologica, ancora in atto e derivante da Covid 19".

Con un emendamento a presentato dall'assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana si intende intervenire con 400.000 euro per supportare le famiglie beneficiarie dei buoni di servizio, riducendo o azzerando la quota di compartecipazione a carico dei nuclei familiari che intendono usufruire dei servizi di conciliazione durante la prossima estate.

Successivamente, una volta approvata la manovra - precisa una nota della Provincia - la giunta definirà l'entità della riduzione, i beneficiari e tutte le modalità per l'applicazione dell'emendamento che sarà valido per il periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre 2021.

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