Economia / Numeri

Forte ripresa dell’economia locale nei primi sei mesi del 2021, ma per tornare a livelli del 2019 servono 5 punti di Pil

Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, a giugno il numero di nuclei percettori di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza (in lieve aumento rispetto al 2019) era di 3.400 in provincia di Trento e 400 in quella di Bolzano

TRENTO. L'economia del Trentino Alto Adige ha vissuto nei primi sei mesi del 2021 una ripresa notevole, ma per raggiungere i livelli pre pandemia (2019) mancano ancora circa 5 punti di Pil. A dirlo è l'aggiornamento congiunturale curato dalle filiali di Trento e Bolzano della Banca d'Italia, presentato a Palazzo Geremia. A trainare l'economia l'industria, il mattone (grazie agli incentivi) e nei mesi estivi i servizi. L'unico dato negativo nel confronto con le dinamiche nazionali è quello dell'occupazione, che è diminuita in misura maggiore, in particolare nel primo trimestre, con un cambiamento di trend nel secondo grazie al turismo.

Bene l'export sia a Trento (più 28,9% rispetto al 2020) che a Bolzano (26,7%): in entrambe le province i dati sono superiori persino a quelli del 2019. Per quanto riguarda il mattone, crescono i fatturati delle aziende ma anche le compravendite immobiliari, cresciute a Trento e Bolzano non solo rispetto al 2020 ma anche al 2019: i muti sono cresciuti del 5,5% in Trentino e del 9,2% in Alto Adige. In crescita anche i prezzi delle case, soprattutto in Alto Adige.

Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, a giugno il numero di nuclei percettori di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza (in lieve aumento rispetto al 2019) era di 3.400 in provincia di Trento e 400 in quella di Bolzano.

Il reddito di emergenza è stato invece riconosciuto a 1.800 famiglie in Trentino e 1.300 in Alto Adige. Sul fronte della raccolta e risparmio finanziario, i depositi bancari di famiglie e imprese sono cresciuti su base annua del 10% in Trentino e del 6,6% in Alto Adige, 3 punti in meno rispetto a sei mesi prima. I depositi delle famiglie (oltre i due terzi del totale) hanno rallentato al 6,7% in Trentino e al 4,3% in Alto Adige. 

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