Il mattone oltre il Covid, più nove per cento sul 2019. Salgono anche i prezzi: +15% nelle località turistiche
A Trento e Rovereto il ritorno degli universitari ha portato ad un boom sugli affitti: +10% sul nuovo, 3-5% sull’usato. Stanze e appartamenti sono quasi introvabili
TRENTO. Compravendite in grande spolvero e prezzi dell'immobiliare residenziale schizzati all'insù. Effetto del secondo anno della pandemia globale sul mercato delle case in Trentino. La presentazione della Guida Casa 2022 della Fimaa, la Federazione dei mediatori e agenti d'affari, è stata l'occasione per una fotografia sul mercato del mattone.
Una serie di concause spinge il mercato delle compravendite e degli affitti, pur con un andamento altalenante a seconda dei mesi: le restrizioni frenano, le prime libertà fanno volare il mercato. La pandemia è comunque il comun denominatore di ogni tendenza. Il Covid ha fatto riscoprire la casa come rifugio (luogo sicuro, in cui passare più tempo, spesso anche quello di lavoro) e come bene-rifugio.
Chi non ha avuto contraccolpi sul proprio reddito nei mesi del lockdown e delle chiusure forzate, ha risparmiato più del solito e ha deciso di investire. Il Trentino, poi, è terra turistica e la seconda casa in montagna, sia di proprietà che per affitti lunghi e brevi, è diventata un «must» in quest'ultimo anno, per chi vuole fuggire dalle affollate metropoli e aree urbane. I numeri certificano un anno ottimo per l'immobiliare, come non si vedeva dall'éra (ormai lontana) pre-crisi del 2008. Beninteso: facile, per il 2021, regalare cifre positive nel confronto con il 2020 condizionato dall'esplosione del Coronavirus. Ma i dati positivi spiccano, molto obiettivamente, su un 2019 che era stato già molto buono.
Le compravendite in Trentino nei primi nove mesi del 2021 sono cresciute del 24% sul 2020 e del 9,5% sul 2019, con una proiezione, su tutto il 2021, di una crescita dell'11%. A tanta richiesta corrisponde, naturalmente, anche un'impennata dei prezzi. In doppia cifra, per le zone più desiderate. Nell'ultimo anno i prezzi di vendita del nuovo, dell'usato pari al nuovo (5-10 anni) e del buon usato (10-20 anni di età dell'immobile) sono schizzati all'insù del 10-15% nelle principali località turistiche trentine: da Riva del Garda (dove per una seconda casa non si spende mai meno di 300mila euro) alla Val di Fiemme, da Primiero alla Val di Sole, all'Altopiano della Paganella.
In Val di Fassa gli aumenti sono di minimo il 15% e a Madonna di Campiglio raggiungono il 20%. Su anche i prezzi degli affitti: in media +3,7% in un anno. Le case più ricercate, sia per abitarci tutto l'anno che per le vacanze, hanno una stanza studio/smart working, terrazzi e giardino. Ma anche efficienza energetica garantita e domotica d'avanguardia. E c'è stato un vero boom per le baite, in locazione e in vendita. Valli di Sole, Rabbi e Peio, Alta Rendena, Primiero e Vanoi, Fiemme e Fassa le aree più vocate. Nelle località turistiche trentine tuttora c'è più richiesta che offerta di case in vendita e in affitto, come ha rimarcato Carlo Inama, curatore della Guida Casa, la «Bibbia» degli operatori del settore.
Che sono - lo ricorda il presidente Fimaa Trentino, Severino Rigotti - circa 330 in tutta la provincia, con 246 iscritti alla Fimaa. In 58 hanno sostenuto l'esame a novembre, ma sono stati abilitati solo in 27. Tornando al mercato immobiliare, i prezzi a Trento e Rovereto sono aumentati del 10% per il nuovo e del 3-5% per l'usato. Nel capoluogo e nella città della Quercia boom di affitti per gli universitari, tornati in presenza. Stanze e appartamenti introvabili. In molti hanno scelto soluzioni più comode, «distanziate» e spaziose. In risalita anche la richiesta di uffici e capannoni. La nota dolente arriva dal commercio: continua la crisi degli spazi commerciali.
«Al di là del Giro al Sas - hanno ribadito gli esperti di Fimaa - non c'è mercato, ma solo saracinesche abbassate. Compresi i centri commerciali. Il comparto è in enorme sofferenza e brani di città danno un senso di abbandono, senza negozi». Le cause? Il commercio online è esploso e ha dato una mazzata al settore immobiliare commerciale. La tecnologia insidia anche la professione degli agenti e mediatori immobiliari: si moltiplicano le piattaforme online che con un algoritmo valutano gli alloggi di chi vuole vendere e solleticano la voglia d'acquisto di chi cerca casa. I rimedi: sempre più professionalità e servizi da parte di agenzie e mediatori.