Irpef, ok in Commissione ai nuovi scaglioni ma imprenditori e sindacati chiedono alla giunta «di fare di più»
Ampia e vivace discussione in aula sulle modifiche decise da Roma e ratificate dalla Provincia in un disegno di legge. Numerosi gli spunti emersi durante le audizioni
CRISI La giunta: "Pronti ad aiutare aziende e cittadini"
TRENTO. La Prima Commissione permanente ha approvato nella seduta di questa mattina (14 febbraio) con 5 voti favorevoli e 4 voti contrari (Marini, Rossi, Tonini, Zanella), dopo aver svolto le audizioni e l’esame, il disegno di legge 128 della Giunta sulle agevolazioni Irpef, che recepisce le norme nazionali con la modifica degli scaglioni di reddito e l’eliminazione della discrasia esistente.
Il ddl prevede inoltre la proroga Imis per le onlus, integrando contestualmente i trasferimenti a favore dei comuni per il minor gettito derivato dall’esenzione. Infine, istituisce un Comitato tecnico scientifico in seno a Trentino Sviluppo, con funzioni consultive e propositive in particolare in relazione ai nuovi progetti e risorse nell’ambito del Pnrr.
Numerosi gli spunti emersi durante le audizioni.
Il Coordinamento imprenditori: richiesta esenzioni Imis per le categorie più colpite dalla crisi energetica e dagli effetti della pandemia
Roberto Simoni presidente del Coordinamento Imprenditori ha esordito dicendo che, a parte alcune diverse sensibilità, è stato condiviso un documento in cui si prende atto della finalità del disegno di legge della Giunta di armonizzare l’addizionale provinciale alla normativa dello Stato e si avanzano alcune ipotesi per limitare il più possibile l’aggravio su alcune fasce di contribuenti.
Diminuire da 55.000 a 50.000 la partenza dell’aliquota, come previsto dalla norma provinciale, va in controtendenza rispetto allo spirito della legge nazionale e i redditi dai 50.000 ai 55.000 soffrirebbero un appesantimento. Una delle ipotesi per contrastare questa eventualità è la diminuzione da 0,50 a 0,40 a partire da 50.000 che comporterebbe sostanzialmente un pareggio, oppure la creazione di una fascia soggetta a 0,40 con un ritorno sopra 100.000 a 0,50.
Bene la parte della norma dove si prevede la proroga dell’agevolazione Imis per cooperative sociali e onlus. Il Coordinamento propone di adottare questa misura anche per le attività ricettive che hanno particolarmente sofferto della pandemia e l’estensione ad altre categorie, anche in considerazione dell’importante crisi energetica in corso. Nessuna contrarietà sul Comitato tecnico scientifico anche se si vorrebbero comprendere meglio le finalità e raccomandare che i componenti possano essere dei tecnici, non avulsi dalla realtà locale.
Alessandro Santini di Confindustria ha raccomandato presenza di rappresentanti del sistema produttivo locale nel Comitato, non solo esponenti del sistema accademico e scientifico.
Davide Cardella (Asat) ha ribadito la richiesta del presidente Simoni, ricordando l’impatto della crisi energetica sul settore della ricettività che ha acuito i danni recati dalla limitazione del turismo straniero e dalle numerose cancellazioni sofferte nel periodo invernale: l’abbattimento dell’Imis 2022 potrebbe rispondere ad entrambe le criticità.
Nicola Berardi (Associazione artigiani) ha richiamato l’attenzione sulle aziende del trasporto bus turistici, una categoria che ha sofferto molto e per la quale sarebbe importante l’esenzione Imis.
Si è unito alla richiesta di esenzione Imis per il settore ricettivo da allargare a tutte le attività legate al terziario anche Alberto Pontalti (Confcommercio) che ha ricordato quanto la pandemia e la recente crisi energetica abbiano messo in ginocchio in particolare questi settori.
Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha chiesto al Coordinamento un parere sul Comitato tecnico e Alessandro Santini ha ribadito la necessità che i quattro membri, uno per ciascuna delle specialità intelligenti individuate come filoni di sviluppo strategici per la ricerca e la produzione, dovranno avere contezza dello dello stato dell’arte della tecnologia e delle caratteristiche del sistema locale, oltre che visione di prospettiva e indirizzo per il futuro. Sempre Marini ha posto una domanda sulla visione del Coordinamento in tema di politica fiscale e referendum e sull’opportunità dell’istituzione di un forum fiscale. Simoni ha espresso una certa scetticità sulla possibilità di sottoporre un tema tanto complesso e delicato a referendum, mentre ha detto di apprezzare la concertazione preventiva finalizzata ad individuare insieme delle linee di indirizzo, pur comprendendo il “conflitto d’interesse” che ci potrebbe essere tra categorie economiche e politiche pubbliche.
I sindacati: si riporti almeno a 20.000 euro l’esenzione Irperf
Andrea Grosselli (Cgil) ha illustrato il contributo unitario in cui si rileva una continuità di azione di questa Giunta con quella precedente sugli sgravi fiscali, mentre sull’addizionale Irpef si osserva una discontinuità. Se la norma in discussione armonizza il sistema con la legge statale, qui si tende a ridurre la platea delle esenzioni Irap per lavoratori e pensionati fino a 15.000 euro annui, con beneficio complessivo passato da 24 milioni di euro a meno della metà, ovvero 11 milioni. Quindi, pur condividendo la scelta della Giunta sull’articolo 1, si rileva che sarebbe ora di tornare alla precedente esenzione Iperf per i redditi bassi, riportandola almeno a 20.000 euro, una misura che potrebbe alleviare anche la crisi energetica che si sta attraversando.
Infine, c’è il tema dell’Irap: si potrebbe seguire la strada della Giunta di Bolzano che ha eliminato le forme di sgravi non selettive, un’azione che potrebbe liberare risorse per finanziare da un lato la sanità o comunque lo sviluppo del territorio. Un tema da porre nell’ambito della discussione della delega fiscale con lo stato, sappiamo che sull’argomento ci sarà a fine marzo un tavolo di confronto tra province e regioni autonome e speriamo che si possa riprendere in mano l’argomento.
Walter Alotti (Uil) ha approfondito la questione della crisi energetica, osservando che si sarebbe atteso che si affrontasse proprio con un esenzione dell’Irpef per i redditi più bassi, per provvedere nell’immediato ad un primo ristoro dei soggetti più in difficoltà.
Michele Bezzi (Cisl) ha aggiunto di augurarsi a breve un passaggio ulteriore per i redditi medio bassi che più soffrono della situazione critica corrente, anche se questa legge sarebbe stata l’occasione giusta.
Alex Marini ha riproposto ai sindacati le due domande sul Comitato tecnico scientifico e sulle politiche fiscali. Grosselli ha replicato che ben venga ogni Comitato scientifico ove discutere di riorganizzazione del lavoro e di innovazione, con il coinvolgimento delle competenze dell’Università. Sulla questione fiscale, premesso che la nostra è una fiscalità derivata, un referendum sulla parte che riguarda le tasse locali sarebbe forse poco utile, ha osservato. Per il resto tutti i meccanismi partecipativi e di coinvolgimento e i tavoli di confronto sono buona cosa e sarebbe auspicabile il loro potenziamento, una posizione condivisa anche da Alotti. Su questo ultimo punto il segretario Uil ha però stigmatizzato il fatto che in Trentino, pur prevista dalla legge 15 e sollecitata più volte, non è mai stata attivata l’assemblea generale sullo stato dell’edilizia pubblica sociale. Per dire che gli strumenti, oltre ad istituirli, si dovrebbero poi far funzionare e seguire. Bezzi ha espresso qualche perplessità sul referendum in materia fiscale, mentre sul Comitato ha rappresentato l’auspicio che possa rappresentare uno strumento di coinvolgimento e di relazione utile, anche per individuare obiettivi e prospettive comuni.
La discussione.
Per il consigliere Giorgio Tonini (Pd) le questioni dovrebbero essere affrontate in maniera distinta. Contrarietà sull’articolo 1 dal momento che, se l’allineamento dell’aliquota di aggravio è ragionevole per semplificare le cose e affinché il sistema sia semplificato, dal punto di vista politico l’obiettivo poteva essere perseguito diversamente (con le ipotesi proposte dai due soggetti ascoltati), dal momento che così come formulato si attesta in controtendenza comportando un pur modesto aggravio di pressione fiscale. Andrà monitorato il confronto con lo Stato in tema fiscale, ha aggiunto, chiedendo al vicepresidente Tonina se abbia notizie fresche a questo riguardo. L’articolo 2 è sicuramente condivisibile (esenzione Imis), mentre sul terzo punto (Comitato) ha dichiarato l’astensione: non ho compreso appieno la necessità di questo ulteriore organismo e quindi lo eviterei, se non necessario. La Giunta valuti almeno per l’aula, ha concluso, la possibilità di introdurre una variazione ragionevole: se non l’esenzione da 15.000 a 20.000 (o a 28.000) euro, almeno una riduzione dell’addizionale Irpef (esenzione parziale da 15 a 28), riducendo l’effetto soglia.
Contrario alla moltiplicazione di enti anche Paolo Zanella (Futura), favorevole allo sgravio Imis per le onlus, mentre sull’Irpef sarebbe stato bello che l’aggravio per gli uni diventasse un vantaggio per altri. Ha quindi anticipato un emendamento che alza a 20.000 euro la soglia di esenzione, un tema riproposto più volte e mai recepito. Tuttavia in questo momento la congiuntura sfavorevole di aumenti energetici e altri aumenti indiretti derivati dall’inflazione potrebbero motivarne a suo avviso l’accoglimento.
Ugo Rossi (Azione) ha preso atto della moltiplicazione di tavoli e comitati da parte del “governo dello studiare, più che del fare”, come si autodefinisce la Giunta Fugatti: non capisco a cosa potrebbe servire l’ennesimo organismo, ha detto. Parallelarmente sull’aumento dell’addizionale Irpef ha rilevato che si configura come un ennesimo aumento di tasse e che serve una solidarietà strutturale nella nostra Provincia perché ci sia una stabilizzazione a vantaggio di chi ha dei bisogni crescenti che non trovano risposta.
Sull’istituzione del Comitato Alex Marini non ha rappresentato particolari obiezioni, mentre ha rilevato l’importanza di entrare nel merito di che cosa farà questo organismo, anche rendendo pubblici e trasparenti le attività, invocando il coinvolgimento del Consiglio provinciale. Sull’Irpef: poche decine di euro di sgravi fiscali a famiglie a basso reddito avrebbero un’elevatissima utilità marginale e il principio andrebbe tenuto in considerazione ha osservato dichiarando il voto favorevole all’emendamento di Zanella. Bene l’esenzione dell’Imis per le onlus, mentre in generale sul fisco ha rivolto un appello all’assessore Tonina: andrebbero previste a suo avviso delle sessioni di Consiglio ad hoc, non a spot invocando di volta in volta l’urgenza.
Nella replica, il vicepresidente Mario Tonina ha rassicurato che su un tema come quello dell’Irpef «c’è un contatto frequente e continuo con Roma, con tavoli tecnici e politici, finalizzati alla ricerca di risposte mirate. I ritocchi all’addizionale Irpef penalizzano in parte la Provincia, ma l’interlocuzione c’è. Non escludo», ha aggiunto, «che già in occasione della discussione in aula di questo ddl, presumibilmente a marzo, ci possano essere ulteriori elementi di approfondimento. Non è oggi accoglibile l’emendamento di Zanella che in questo momento non troverebbe la copertura necessaria, ma dei ragionamenti saranno fatti sull’assegno unico. Quanto al Comitato tecnico», Tonina ha precisato che porterà ulteriori contributi utili.
Sul Comitato tecnico scientifico Ivano Job (Lega) ha detto che potrebbe essere un’occasione, ricordando che a volte bisognerebbe giudicare a posteriori, auspicando la possibilità di un controllo e la comunicazione dei risultati raggiunti. Ha aggiunto che spesso le cose che accadono sono la ripercussione di quanto accade in contesti più ampi, rappresentando ad esempio il problema della carenza di manodopera che si farà sentire sempre più urgente a partire dalla primavera: «Mi auguro che la politica nazionale e quella locale possano trovare delle soluzioni e aiutare i cittadini», ha concluso, «anticipando il voto favorevole alle norme in discussione».
Vanessa Masè (Civica) ha convenuto sulla delicatezza del momento e le difficoltà che lo caratterizzano, auspicando di poter affrontare serenamente le problematiche che si stanno moltiplicando.
Una preoccupazione che Mario Tonina ha detto di avere ben presente e chiara. Tutti ci stiamo impegnando su questi temi, primo fra tutti gli aumenti delle bollette, una criticità particolarmente grave, che purtroppo non finirà a breve e che, di comune accordo con lo Stato, cercheremo di affrontare mettendo in campo nuovi strumenti. Stiamo ragionando sull’assegno unico, vedremo in che tempi e in che modi, ha chiarito, assicurando anche che la sollecitazione richiamata dal consigliere Tonini sarà approfondita e valutata.