Economia / L'evento

Gli albergatori trentini e i Giochi olimpici 2026: servono risorse per rinnovare le strutture

La richiesta del presidente Asat Battaiola rivolta a Provincia e governo centrale, nel corso dell'assemblea in cui si è tracciato un bilancio in chiaroscuro del 2021: per gli affari è stato un anno a corrente alternata

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TRENTO. Gli albergatori trentini guardano con fiducia alle Olimpiadi 2026 "Milano-Cortina".

Lo ha detto chiaramente il presidente dell'Asat Giovanni Battaiola è intervenuto durante la sua relazione annuale in assemblea, ieri, 17 maggio.

"I Giochi olimpici - ha sottolineato - rappresentano una straordinaria vetrina per far conoscere il Trentino al resto del mondo e dobbiamo presentarci nel migliore dei modi: è necessario che, quanto prima, vengano stanziate le risorse e definiti gli strumenti che consentano agli operatori del ricettivo ed alle altre imprese turistiche interessate di poter programmare gli interventi per elevare la qualità delle proprie strutture e della propria offerta".

Battaiola ha sollecitato quindi le istituzioni politiche: "La sostenibilità va considerata anche dal punto di vista economico e sociale. Aziende sane portano benessere al territorio sotto forma di occupazione, tasse versate ed indotto generato. Questo vuol dire che le problematiche che riguardano il nostro settore devono essere presenti nell'agenda di tutta la giunta provinciale ma anche del governo nazionale".

Battaiola, nel corso dei lavori, ha tracciato un bilancio dell'anno scorso nel settore.
 
"Se il 2020 - ha detto - è stato definito l'annus horribilis, il peggiore mai registrato dal settore turismo, con oltre 63 miliardi di euro di mancati incassi a livello nazionale, il 2021 invece si è confermato essere un anno 'a corrente alternata'. Siamo passati, infatti, dall'incubo della mancata stagione invernale, che ha visto il totale azzeramento dei nostri fatturati, a fronte però di costi fissi che abbiamo dovuto comunque sostenere, ad una stagione estiva che, seppur al di sopra delle aspettative, è potuta iniziare solo nel mese di giugno e non è riuscita a ridurre in maniera sensibile le perdite nei bilanci delle nostre aziende.
 
I dati 2021 confrontati con il 2019, ultimo anno pre pandemico, descrivono un meno 34% di arrivi e meno 35,2% di presenze. Guardando al solo comparto alberghiero il bilancio è ancora più pesante, facendo segnare un meno 40,3% del movimento complessivo".
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