Cavit rallenta dopo il boom da lockdown: fatturato a quota 264,8 milioni di euro
Flessione del 2,3% del giro d’affari. L’export persa per il 76% nonostante Brexit e sanzioni alla Russia
TRENTO. Dopo due anni "fuori dell'ordinario" per l'economia globale, dove Cavit ha beneficiato degli effetti della pandemia sulla crescita dei consumi di vino in casa, il gruppo registra un consolidamento del fatturato che si assesta su quota 264,8 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto al forte aumento registrato nell'esercizio precedente. Sono i dati del bilancio consolidato del gruppo per l'esercizio 2021-2022, chiusosi a maggio e oggi approvato dall'assemblea annuale dei soci.
Il trend rispetto al periodo pre-Covid risulta in crescita costante (+26,3% tra l'esercizio 2021/2022 e quello 2019/2020). L'export rappresenta ad oggi il 76% del volume d'affari del gruppo Cavit, con Stati Uniti e Canada ancora in primo piano come principali Paesi di sbocco, seguiti da Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e Austria.
Il tutto, anche a parziale compensazione della chiusura del mercato russo e delle difficoltà di quello cinese, oltre che del Regno Unito post Brexit. Nel bilancio 2021-2022, il gruppo - composto dal Consorzio Cavit Sc cui fanno capo le società Cesarini Sforza spa, Casa Girelli spa e Glv srl (quest'ultima all'80%) acquisite nel dicembre 2019, oltre che la società tedesca Kessler Sekt & Co KG controllata al 50,1% - il patrimonio netto è in costante crescita, attualmente vicino ai 110 milioni di euro.
«A breve distanza dalle recenti acquisizioni di fine 2019, la solidità della posizione finanziaria netta del Gruppo è tornata ai livelli pre-acquisizioni e, con un risultato ampiamente positivo, mostra di aver assorbito l'impatto finanziario di tali investimenti (Pfn al 31/05/2022: 39,6 milioni di euro). Abbiamo chiuso un buon bilancio con risultati di tutto rispetto, un solido stato patrimoniale e conseguenti buone liquidazioni per i conferimenti dei soci. Ci prepariamo a un paio d'anni impegnativi per la difficile congiuntura macro-economica. Tuttavia, la solidità dei 'fondamentali' di Cavit e linee guida strategiche coerenti con l'evoluzione in atto ci fanno guardare al futuro con cautela, ma anche con realistico ottimismo, fiduciosi nel percorso di creazione di valore nel medio-lungo periodo», commenta il direttore generale Enrico Zanoni.