La Bce alza i tassi di mezzo punto al 2,5%, nuovi aumenti per chi ha stipulato mutui
La mossa di Francoforte ricalca quella della Fed Usa che ha appena portato il tasso al 4,5%: obietrtivo riportare giù l'inflazione, fino al 2%. Ma intanto la decisione della Banca centrale europea si riflette sugli interessi da pagare per chi ha un mutuo a tasso variabile e anche sui livelli dei nuovi prestiti
ROMA. La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui depositi al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,5% e quello sui prestiti marginali al 2,75%.
Lo comunica la banca centrale, con una mossa che ricalca quella della Fed di ieri che ha portato i tassi al 4,25%/4,5%.
Il consiglio direttivo della Bce "si aspetta di alzare ulteriormente i tassi", inoltre la Bce annuncia che avvierà il quantitative tightening, il processo con cui inizierà a liberarsi dei bond comprati negli anni, "a partire dagli inizi di marzo 2023". I
L'obiettivo di queste manovre è riportare l'inflazione attorno al 2% in tempi brevi.
Ma nel frattempo ci sono i riflessi sul mercato finanziario, perché il rialzo dei tassi ufficiali genera un ulteriore aumento per chi ha sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile.
E naturalmente anche i nuovi prestiti a tasso fisso diventano più onerosi per i consumatori.
l portafoglio del programma App "sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l'Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo".