Ristoranti, boom dei costi per l'energia. Il presidente Fontanari: "In alcuni casi +500%"
L'anno scorso è stato positivo ma ha sofferto ancora dell'aumento delle bollette esploso nel 2022. L'Associazione ristoratori del Trentino ha fatto il punto nell'assemblea svoltasi alle Cantine Rotari
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TRENTO. Il 2023 si è chiuso con buoni risultati per l'Associazione ristoratori del Trentino che, nel corso dell'assemblea di ieri alle Cantine Rotari, ha sottolineato però le difficoltà dovute all'aumento delle bollette energetiche, alla carenza di personale qualificato e alla "complessa gestione" - così l'ha definita il presidente Marco Fontanari (nella foto)- dei buoni pasto.
"L'aumento esponenziale dei costi di energia e gas, verificatosi nel corso del 2022 e del 2023, ha avuto un impatto drammatico sul settore ristorativo trentino", ha sottolineato Fontanari.
"Le bollette di luce e gas hanno subito rincari a tripla cifra, mettendo a dura prova la tenuta dei bilanci delle aziende.
Secondo le stime di Confcommercio, nel 2022 - 2023 i ristoranti trentini hanno speso mediamente 14.000 euro in più rispetto all'anno precedente per le utenze di gas e luce. In alcuni casi, gli aumenti hanno superato il 500%.
L'aumento di bollette e materie prime rappresenta una sfida seria per il settore ristorativo trentino. Tuttavia, grazie all'impegno e alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, è possibile superare questo momento di difficoltà e costruire un futuro più sostenibile per le imprese del settore".