Pizza e bibita? Trento è una delle città più care d'Italia: +12% in tre anni
La classifica stilata da AltroConsumo vede il capoluogo in quinta posizione: la media è 12,95 euro a persona. La graduatoria a settembre 2024 su un totale di 27 città: tra le più costose anche Bolzano. I ristoratori: «Negli ultimi 4 anni noi penalizzati da pandemia, rincaro delle materie prime, aumenti delle bollette»
ALLARME In Trentino vivere costa molto: 3.200 euro a famiglia
CAROVITA Trento si conferma tra le città al vertice in Italia
CGIL Trento seconda città italiana per aumento dell'inflazione
I DATI In Trentino stipendi sotto la media nazionale
SALUTE “Spesa su e diminuiscono i servizi, Provincia fa qualcosa”
TRENTO - Pizza e bibita? Trento è una delle più care d'Italia. Proprio così: concedersi un pranzo o una cena in pizzeria, nel capoluogo della nostra provincia, cosa davvero caro.
Precisamente, Trento si trova in quinta posizione nella classifica stilata da AltroConsumo, che riferendosi a settembre 2024 (e ad un totale di 27 città in tutta Italia) ha registrato un esborso medio a persona di ben 12, 95 euro.
Si passa infatti da un minimo di 8,70 euro fino ad un massimo di addirittura 18,80 euro in alcuni locali.
E c'è di più: confrontando i quasi tredici euro di oggi con settembre 2023, l'aumento di spesa è stato del 4%. Guardando a tre anni fa, cioè a settembre 2021, il dato è ancora più impattante e tocca il +12%.
Certo, ci sono stati i rincari nella produzione, nella distribuzione e nella realizzazione dei prodotti, tuttavia è davvero questo il problema? E quindi, perché mangiare una buona pizza e insieme bere qualcosa a Trento costa così tanto?
«Diciamolo subito: non è "solo" - ha spiegato Marco Fontanari, portavoce dei ristoratori trentini - un problema di prodotto finale, quindi non bisogna pensare che i clienti paghino semplicemente di più per ciò che arriva loro nel piatto. Purtroppo stiamo proseguendo su un'onda lunga di situazioni tutt'altro che positive.
Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto prima la pandemia, in cui la nostra categoria è stata pesantemente penalizzata, poi il rincaro dei costi delle materie prime, a cui hanno fatto seguito gli aumenti delle bollette anche per migliaia di euro. E ancora l'inflazione e l'emergenza della manodopera. Stiamo parlando di tanti elementi che, sommati tra loro, hanno portato ad un aumento dei costi per la clientela.
Anche noi, come operatori economici, alla fine dobbiamo pur sempre lavorare per un bilancio positivo. Credo che tutto quanto ho elencato fino ad ora giustifichi i rincari, che ovviamente non fanno mai piacere e lo sappiamo.
Poi, storicamente, il Trentino ha un costo maggiore sotto tanti punti di vista, in primis per i propri prodotti e dunque anche questo incide nel conteggio finale».
Quello di Trento non è comunque il prezzo più alto: a Venezia si può arrivare fino a 24 euro, mentre a Bolzano si tocca quota 18,50 euro al massimo.
Nonostante i trenta centesimi in meno di Trento sull'importo massimo, anche in terra bolzanina si sorride amaro dato che la città è al secondo posto in classifica, con una media di spesa pari a 13, 90 euro (ed un prezzo minimo di 11 euro).
A livello di spesa, chiudono la classifica Pescara (9,18 euro in media), Reggio Calabria (9,15 euro) e Livorno (appena 8, 67 euro).
In generale, lo scenario riportato da AltroConsumo è eloquente e preoccupante: «Le città in cui nel 2021 era possibile godersi un pasto in pizzeria spendendo in media meno di 10 euro erano ben 16 (quasi il 60% delle città considerate), ma a settembre 2024 questo è possibile in solo 6 città.
Allo stesso tempo oggi le città in cui in media la spesa per un pasto in pizzeria supera i 12 euro sono ben 8 (il 30% del totale) mentre nel 2021 era solo una (Venezia)».