Per Failoni non c'è overtourism. Ma l'indagine scientifica Demoskopika ci mette fra i territori a rischio
L’indagine dell’istituto di ricerca, che elabora un «Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST)», colloca Trento e Bolzano fra le sette provincia a rischio «molto alto»: ecco perché
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TRENTO. Il Trentino – da Canazei a Riva del Garda – rischia l’overtourism, ovvero l’eccesso di turisti in rapporto a quello che il territorio locale può sopportare? Per l’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni, no. Ma per l’indagine nazionale dell’agenzia Demoskopika, invece, il Trentino è fra le zone italiano a «rischio alto», in base ad una elaborazione scientifica su cinque fattori.
Failoni ne aveva parlato a Riva del Garda in ottobre, agli «stati generali» del turismo gardesano. «Non mi sentirete mai parlare di "overtourism" - aveva dichiarato Failoni - qui in Trentino abbiamo giusto delle giornate di difficoltà. Dobbiamo essere realisti rispetto a quello che il turismo lascia: certo, ci crea anche dei problemi, in particolare nella viabilità, ma i risultati positivi avuti in queste ultime stagioni turistiche post pandemia vanno portati avanti».
Failoni non aveva presentato dati, né ricerche, né analisi fattuali. Quindi il suo pensiero – parrebbe di capire – si basava sulla sua “sensazione” e convinzione personale: «giusto delle giornate di difficoltà». Praticamente, un “sentiment”.
Diversa invece la mappa di Demoskopika, con l’istituto di ricerca che ha usato cinque indicatori per generare l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST): densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico.
Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio spiega: «Una gestione poco consapevole e sostenibile dei flussi turistici rischia di trasformare una grande opportunità di arricchimento culturale e sviluppo economico in una preoccupante minaccia per i nostri sistemi locali. Fondamentale monitorare attraverso indicatori territoriali l’evoluzione del fenomeno».
Sono prioritariamente sette le destinazioni provinciali a “soffrire” maggiormente il fenomeno dell’overtourism: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento, Verona e Napoli. Per queste, il livello previsto dalla scala di valutazione dei ricercatori è “Molto-Alto”. In altri termini, in queste aree il sovraffollamento comincia a essere più che preoccupante con impatti critici sulla qualità della vita locale e sulla sostenibilità delle destinazioni turistiche.
Più che rilevante anche il posizionamento di destinazioni turistiche come Roma e Firenze, che si collocano nel livello "Alto" dell’Indice di Demoskopika. In queste destinazioni, in particolare, secondo i ricercatori dell'Istituto, è presente una significativa pressione sulle risorse locali, con evidenti problemi di gestione dei flussi turistici.
Sul versante opposto, a subire meno “la massiccia presenza turistica” Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso. In queste destinazioni, collocate nel livello “Molto-Basso”, il sovraffollamento turistico è minimo, con impatti limitati su infrastrutture e residenti. E così, ad esempio, si passa dai 64 turisti per residente a Bolzano a meno di un turista per abitante a Benevento.
E, ancora, analizzando la concentrazione di turisti per unità di superficie, Venezia registra oltre 14 mila turisti per chilometro quadrato contro gli appena 41 di Enna.
Demoskopika mette fra gli indicatori anche il contributo del settore turistico alla produzione di rifiuti urbani. In questo caso, il valore dei rifiuti prodotti pro capite, ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la “popolazione equivalente”, ottenuta aggiungendo alla popolazione residente le presenze turistiche registrate nell’anno e ripartite sui 365 giorni, presenta anch’esso dati fortemente dicotomici: si va dai 71,65 chilogrammi per turista della destinazione provinciale di Rimini ad una valore minimo di 0,92 chilogrammi per turista registrato dal territorio di Isernia.
Gli indicatori individuati dai ricercatori: densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. L’indice punta a favorire una maggiore evoluzione del fenomeno sui sistemi turistici locali aiutando a comprendere come il turismo incida sulla densità di popolazione, sull'uso delle infrastrutture ricettive, sull'intensità dell'interazione turistica rispetto ai residenti e, infine, sull'impatto ambientale relativo.
«Il sovraffollamento turistico è un campanello d'allarme che ci chiama ad agire, promuovendo un turismo più responsabile e sostenibile. È fondamentale –
precisa Raffaele Rio - implementare politiche di gestione del turismo che includano limitazioni temporali e numeriche per l'accesso ai luoghi più a rischio, insieme a strategie per promuovere destinazioni alternative meno note ma altrettanto ricche di cultura e bellezza oltre a incentivare il turismo fuori stagione promuovendo i luoghi anche in periodi meno affollati. In questa direzione, Demoskopika intende supportare i decisori istituzionali ai vari livelli nel monitoraggio dell'impatto turistico, fornendo dati e analisi territoriali per aiutare a bilanciare le esigenze economiche con la sostenibilità ambientale e sociale. È il momento di agire con consapevolezza e responsabilità, per garantire – conclude Raffaele Rio - che il turismo continui a essere una fonte di arricchimento culturale e sviluppo economico senza diventare un peso per le generazioni future».