Artigiani/ La storia

I fratelli Schelfi che producono ferri di cavallo: il mercato al 90% in America e fatturato da 3,5 milioni

Marco e Leonardo, di Festa di Brentonico, e la loro «Double S», impresa locale che ha soli dipendenti locali: «E’ giusto così»

TRENTO. Due fratelli e una passione, la mascalcia. Marco Schelfi, classe '69, e Leonardo, di due anni più giovane, sono gli ultimi produttori di ferri di cavallo del Trentino. Ne forgiano 3.000 al giorno a Festa di Brentonico, dove si trova la Double S, un'impresa artigiani che ha solo dipendenti del paese.

Grazie anche all'attrezzatura dedicata a questa nicchia, la ditta contabilizza un fatturato da 3,5 milioni di euro l'anno. L'export vale il 90% e il mercato Usa è il primo di destinazione per la Double S.

La passione per i cavalli è di famiglia, perché i due fratelli l'hanno ereditata dal padre, Luigino, scomparso nel 2004, che nella propria un'azienda agricola li allevava. Una passione che nel 1991 aveva spinto Marco Schelfi a trasferirsi negli Stati Uniti. In Oklahoma aveva imparato l'arte della mascalcia americana trovando impiego con posizioni sempre più importanti in scuderie di "grido". Nel suo curriculum c'è anche un periodo da maniscalco come specialista nella ferratura dei Quarter Horse per la nazionale olimpica del Regno Unito, una di quelle che frequenta con assiduità il podio a cinque cerchi.

Le attività dell'azienda cominciano nel gennaio del 1993 nel magazzino sotto il fienile della fattoria. I ferri di cavalli in stile "yankee" sono i primi a venire forgiati. Poi si aggiungono quelli in alluminio e, tra le altre cose, gli attrezzi per la mascalcia, che hanno finito con il valere la metà del volume d'affari.

A catalogo, la Double S ha più di mille articoli, che riesce a far consegnare entro 24 ore in Italia, in due giorni in Europa e in tre fuori dal Vecchio Continente. Dal 2010 l'impresa si è trasferita in uno stabilimento non distante dal magazzino: copre 3.000 mq di superficie, due terzi al chiuso.

Dal punto di vista energetico è quasi interamente autonoma perché Marco e Leonardo hanno optato per l'installazione di un impianto fotovoltaico.

"Siamo qui perché questa è la nostra terra", hanno spiegato a "L'artigianato", la rivista dell'Associazione Artigiani. "Lontana da qui non sarebbe più la Double S, perderebbe la propria identità", insistono. La ragione è semplice: "C'è un sentimento di responsabilità sociale nei confronti della comunità". Anche il personale locale è frutto di una strategia precisa: "Assumere persone da fuori implica il rischio di perderle perché non è raro che qualcuno lasci il lavoro per avvicinarsi a casa. Se invece i dipendenti vivono vicino all'azienda è più probabile che rimangano", concludono i fratelli. 

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