Economia / Zootecnia

La guerra del latte continua: il caseificio Presanella corteggia Rumo

I nonesi si sono già “promessi” a Latte Trento, ma è arrivata la nuova proposta di fusone che darebbe vita a un polo da quasi 90mila quintali

di Daniele Battistel

TRENTO. C'è un nuovo capitolo nella guerra del latte: il caseificio Presanella ha ufficialmente proposto a quello di Rumo la fusione. Ma c'è un problema: non più tardi di una quindicina di giorni fa il consiglio di amministrazione della cooperativa dei formaggi dell'Alta valle di Non aveva votato all'unanimità di convolare a nozze con Latte Trento, capofila dei "ribelli" contro Concast, il Consorzio che riunisce i caseifici sociali del Trentino.

«La proposta della fusione con Rumo è stato proposto e votato all'unanimità dal nostro consiglio» spiega Vito Pedergnana, direttore del caseificio di Mezzana, 38 soci allevatori di tutta la Valle di Sole e circa 55mila quintali di latte raccolto e lavorato ogni anno. «La proposta nasce dal fatto che con Rumo parliamo la stessa lingua: siamo cooperative simili in tutto e per tutto, legate al territorio e alla tradizione». 

Quasi a voler sottolineare che l'eventuale "matrimonio" con Trento significherebbe per Rumo perdere personalità, visibilità e autonomia. Eppure il "fidanzamento" è già iniziato. «Quella è la strada che Rumo ha avviato, ma noi ci sentiamo in dovere di proporre un'alternativa territoriale». Il caseificio solandro produce circa 6mila forme di Trentingrana all'anno ed è specializzato nella lavorazione di formaggi a breve stagionatura, in primis il prodotto autoctono per eccellenza, il Casolet. 

«Pensiamo che mantenere il legame con il territorio e la comunità di riferimento potrebbe essere un valore aggiunto tanto per noi quanto per Rumo. Ma solo uniti potremmo avere la forza per trasformare il latte in prodotti di qualità e restare in competizione sul mercato» continua il direttore, ben conscio che la proposta del suo caseificio verso Rumo può essere letta in chiave politica, ovvero il tentativo del Concast-Trentingrana di rintuzzare l'attacco di Latte Trento e provare a mantenere unito il polo del latte. «Io credo - continua Pedergnana - che in questo periodo di estrema difficoltà la soluzione debba essere cercata assieme, restando uniti e perseguendo i medesimi scopi delle cooperative: crediamo sia la strada giusta per le nostre aziende e i nostri allevatori che curano il territorio».Come detto, però, a Rumo (34 stalle e 32mila quintali di latte) il percorso che porta all'unione con Latte Trento è già iniziato. 

«Abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti del caseificio Presanella» conferma la presidente Franca Bertolla. «La stiamo valutando nelle sedi opportune, anche se è noto che abbiamo già depositato in Camera di commercio il progetto di fusione di Latte Trento» aggiunge la presidente. Il testo è in visione al caseificio per 30 giorni, al termine dei quali sarà convocata un'assemblea straordinaria dei soci per deliberare la fusione.

Insomma, un tentativo fuori tempo massimo quello dei "cugini" di Mezzana? «Non c'è nessun tempo massimo - risponde Bertolla - Noi dobbiamo unirci ad altri perché, con il calo dei conferimenti, l'incidenza dei costi di lavorazione si sta facendo troppo alta non più sostenibile da noi soli».«Crediamo - conclude la presidente - che ci sia qualcuno in alto che deve muoversi per risolvere il problema di una zootecnia al collasso e di stalle che hanno bisogno di liquidità. Il nostro primo obiettivo è proprio quello di portare il problema all'attenzione dei decisori politici».

comments powered by Disqus