Champions: Gattuso 'Milan-Napoli sarà una gara aperta'
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - "Napoli strafavorito nel confronto in Champions col Milan? Il Napoli sono due anni che esprime un calcio incredibile ma in Europa le partite sono diverse. Sarà una partita aperta. normale che il Napoli abbia una mentalità vincente adesso, gioca con tranquillità ed esprime un calcio europeo. Ma se la giocheranno entrambe le squadre". Rino Gattuso, storico ex calciatore del Milan e allenatore con un passato in rossonero oltre che al Napoli e al Valencia, ha parlato nel corso di "Radio Anch'io lo Sport" su RadioRai1: Come si spiega questo Milan a doppia faccia tra campionato ed Europa? "Il Milan è una squadra che da due anni a questa parte che gioca a campo aperto. Deve stare bene fisicamente, col collettivo che sta bene. E' una squadra che ti viene a prendere, ti gioca addosso e quando qualcuno non sta bene fisicamente si nota e non riesce ad esprimersi come negli ultimi due anni". Anche in Spagna c'è la tendenza a fischiare calci di rigori per falli di mano involontari? "Gli arbitri - spiega Gattuso - fin dal primo giorno, ci hanno detto che se il braccio viene alzato si prende fallo. Se il braccio è nella posizione corretta non c'è fallo. Bisogna aver fiducia di chi sta al Var e di chi deve prendere posizione. Se lo rivedi 100 volte non capisci se è fallo o no. Chi ha deciso ha preso questa decisione. Ma finché non ci sarà fiducia nei confronti di chi arbitra, ci saranno sempre queste polemiche". Si aspettava questa esplosione di Osimhen dopo averlo allenato a Napoli? "Sì, perché è stato anche pagato tanto. Aveva fatto bene al Lille e devo dire che è stato molto bravo Giuntoli a farlo arrivare a Napoli e non è stato facile. Io l'ho perso per diversi mesi per situazioni extra campo e abbiamo sofferto la sua assenza. È velocissimo ed è molto tecnico, un giocatore incredibile. Questo Napoli non è solo Osimhen. C'è Lobotka che con me non riusciva ad esprimersi al meglio". Il suo futuro sarà in Italia o all'estero? "Non so. L'esperienze che ho fatto a Valencia sono stati incredibili. Sapevo che avevano dei problemi, con una piazza contro la presidenza. Mi piace vedere tutto il calcio, sono uno che è molto curioso. Mi piace allenare all'estero o in Italia. Devo sentire la fiducia e se si può lavorare nel modo giusto, che non vuol dire in tranquillità. La Serie A negli ultimi due o tre anni è diventata molto competitiva. Non si fa più un calcio che attende, non sono un caso i risultati in Europa. Mi farebbe piacere tornare in Italia, ma vediamo". (ANSA).