Holland, 'questo film è stato una lotta ma era un dovere'
(ANSA) - VENEZIA, 09 SET - "Non è stato facile girare questo film: ringrazio il produttore, che con ottimismo, coraggio e perseveranza lo ha reso possibile, i coregisti, la troupe, le istituzioni che in tutta Europa ci hanno aiutati. È stato una lotta ma è stato un dovere". Lo dice la regista polacca Agnieszka Holland, ricevendo il Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia per Green Border, che racconta quello che accade al confine tra Polonia e Bielorussia dove i migranti siriani e africani vengono letteralmente rimpallati alle frontiere, con i diritti umani calpestati. "Dal 2014, quando è scoppiata la crisi dei rifugiati, 60mila persone sono morte cercando di raggiungere l'Europa e ora che siamo qui seduti la situazione ritratta nel mio film continua, ci sono persone che si stanno nascondendo nelle foreste, private della dignità, dei diritti mani, della sicurezza, alcuni di loro perderanno la vita, alcuni vivranno qui in Europa. E questo accade perché non li vogliamo", punta il dito Holland. "Ma qui in Europa e in Polonia ci sono persone che stanno aiutando e credono che il loro dovere sia l'umanità. Vorrei dedicare il premio agli attivisti, alle persone locali, a tutti coloro che stanno aiutando, dalla Polonia alla Bielorussia". (ANSA).