Perù: incidenti a Lima nella giornata di protesta nazionale
(ANSA) - LIMA, 25 GEN - Migliaia di persone hanno manifestato ieri in Perù nell'ambito della Marcia nazionale di protesta, indetta ieri a Lima dalla Confederazione generale dei lavoratori del Perù (Cgtp), con l'adesione di movimenti universitari e di delegazioni di varie regioni meridionali peruviane. Nonostante un estremo appello per una tregua rivolto in una conferenza stampa dalla presidente Dina Boluarte, i manifestanti si sono raccolti numerosi nella Plaza Dos de Mayo della capitale, marciando verso il centro della città. Il corteo diretto a Plaza San Martin è stato affrontato da ingenti forze di polizia, e ha deciso di dividersi in numerosi gruppi minori. Questi si sono scontrati con gli agenti che utilizzavano gas lacrimogeni e proiettili non letali, lanciando pietre e oggetti di ogni genere. oltre che bottiglie di vernice rossa. Non esiste ancora un bilancio ufficiale degli incidenti, protrattisi fino a sera inoltrata (l'alba italiana), e i media peruviani si limitano a evocare "numerosi feriti e varie persone arrestate". Non ha aiutato a calmare gli animi una frase di Boluarte che, offrendo una sua chiave di interpretazione delle tensioni, ha dichiarato che "Puno (regione abitata da popolazione originaria, e dove sono intensissime le proteste, ndr.) non è il Perù". Nel capoluogo di questa regione sud-orientale peruviana sulla sponda del lago Titicaca è stato inviato un contingente dell'esercito, mentre è stato esteso per altri dieci giorni il coprifuoco esistente. Va detto infine che ieri non si è manifestato solo nella capitale per chiedere le dimissioni di Boluarte, lo scioglimento del Parlamento e immediate elezioni generali, ma anche in molte altre località, come la stessa Puno, Ica, Juliaca, Arequipa e Cusco. (ANSA).