Troppe insufficienze, i prof si interroghino

Troppe insufficienze, i prof si interroghino

Non ho titolo particolare per intervenire sul tema della selezione nella scuola e condivido l’idea che, specie alle superiori, nessun argomento deve essere usato per mascherare o giustificare lo scarso impegno nello studio. Tuttavia voglio condividere un’osservazione che un esperto mi fece anni fa a proposito dei risultati scolastici. I tabelloni con le votazioni finali - diceva - vanno letti in due direzioni: in orizzontale, con i voti nelle varie materie, c’è la pagella dello studente; in verticale, con i voti dei vari studenti nella stessa materia, possiamo leggere la pagella del professore. Voleva dire che se in una intera classe le insufficienze erano troppo numerose, quel professore era, in un certo modo, bocciato e comunque lui e la scuola avrebbero dovuto porsi delle domande sulla modalità di insegnamento e sulla capacità di coinvolgere positivamente gli studenti.

Maurizio Agostini


La scuola non tema il confronto

Di qui, in un certo senso, l’interessante dibattito che sta tenendo banco in questi giorni su queste pagine. Curiosamente, c’è chi - ma non è il suo caso, per fortuna - si concentra sul fatto che io abbia osato dare spazio a uno studente più che alle questioni delicate che lo studente ha sollevato.

Non so se l’esperto, a suo tempo, le ha rivelato anche un’indicibile verità: chi ogni giorno giudica, detesta che qualcuno osi anche solo pensare di giudicarlo. Non vale certo solo per i professori, questa mia considerazione. Aggiungo solo che la scuola non dovrebbe mai aver paura di un confronto che dovrebbe anzi stimolare ogni giorno, in classe e fuori.

a.faustini@ladige.it

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