Italia, adesso fidati dei tuoi giovani
Italia, adesso fidati dei tuoi giovani
Noi giovani, così pochi e così bistrattati. Noi giovani che riceviamo qualsiasi critica e qualsiasi insulto. Noi giovani che veniamo continuamente accusati di essere dei viziati e dei buoni a nulla. È giunto, però, il momento di dimostrare che tutto questo non è vero. Penso che questo momento sia arrivato perché volenti o nolenti questa Italia in ginocchio si potrà rialzare solo grazie al nostro fondamentale contributo. Quando potremo finalmente uscire dalle nostre abitazioni, che sono oramai divenute un luogo di detenzione fisica e psichica, dovremo essere in prima linea nel ricostruire un edificio (il nostro Paese) che già prima stava cadendo a pezzi e che un terremoto ha spazzato via. Proprio sulle rovine di quel vecchio edificio, dovremo costruirne uno nuovo, più solido, più moderno ma che abbia come fondamenta quelle edificate dai nostri padri e dai nostri nonni. Dovremo essere operai instancabili che fatichino giorno e notte per riuscire a completare questa ricostruzione nel minor tempo possibile. Se con il nostro lavoro ed anche con l’aiuto e con i consigli dei nostri vecchi riusciremo in quest’impresa, costruiremo una villa invidiata dall’intero vicinato, se falliremo dovremo vivere tra le macerie e rimpiangeremo i tempi in cui abitavamo in quella casetta trascurata. Ora come mai siamo artefici del nostro destino. Se saremo all’altezza della sfida, zittiremo i detrattori e spianeremo il campo per un futuro prospero che il nostro grande Paese merita. È una responsabilità enorme, ma anche una grande opportunità, che dobbiamo assolutamente sfruttare per riscattare noi stessi e la nostra amata Italia. Basta, non possiamo più sbagliare. Italia, fidati di noi giovani e non te ne pentirai.
Gabriele Fedrizzi - Liceale sedicenne di Trento
Non siate così pessimisti
Posso darti del tu caro Gabriele? Non essere così pessimista. C’è un Paese - più grande di quanto tu possa immaginare - che vi stima profondamente, che sa bene di cosa siete capaci, che aspetta voi per ripartire, che è pronto a darvi spazio, fiducia e responsabilità. Mi piace che tu riesca, anche in una situazione come questa, a batterti per il tuo e per il vostro futuro e mi piace la tua capacità di ritenere preziosi, in questa costruzione, anche i “consigli dei nostri vecchi”. Proprio di questo ha bisogno l’Italia di domani: di un patto fra generazioni. E di una società capace di darvi lo spazio che meritate. Uno spazio, va però detto, che molti vi stanno già dando. La responsabilità è davvero enorme ed è una responsabilità da condividere, nel patto fondamentale di cui stavo parlando. Non perdere la fiducia in chi si fida di voi. Hai ragione, non si può sbagliare. Insieme ce la faremo. L’oggi è da condividere, per ovvie ragioni. Ma il domani è vostro e senza le vostre energie, senza quello che Bernanos chiamava il fuoco dei giovani (che non devono mai perdere lo spirito dell’infanzia), non riusciremo a ripartire.
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