Lettera / Il direttore risponde

Va potenziatala medicina territoriale

"Ben vengano gli inviti a rispettare le regole, perché il Covid-19 verrà sconfitto solamente attraverso il comportamento virtuoso di tutti i cittadini e la vaccinazione generalizzata"

Caro Direttore, il proverbio latino "Repetita iuvant" è sempre di attualità, ma in questo momento ancora di più. Ed allora ben vengano gli inviti a rispettare le regole, perché il Covid-19 verrà sconfitto solamente attraverso il comportamento virtuoso di tutti i cittadini e la vaccinazione generalizzata.

Dopo queste premesse, vengo all'argomento che mi sta a cuore e cioè alla medicina territoriale. Anch'io sono stato colpito dal Covid-19: tampone positivo il 9 febbraio, tampone negativo il 24 febbraio.

 Curato dal medico di medicina generale, al quale va il mio grazie.Forse il Covid-19 che mi ha infettato non è stato così grave come per tante altre persone che ne sono state colpite. E per le quali non sono state sufficienti le cure domiciliari. Tuttavia una medicina territoriale potenziata può certamente prendersi cura di molti più casi, riducendo così l'accesso ai Pronto soccorso.

Mi sento quindi in dovere di rivolgere una pressante raccomandazione alla classe politica trentina: si muova con la massima sollecitudine a riorganizzare e rafforzare, secondo linee guida già tracciate, la medicina sul territorio.Utilizzando, per quanto è possibile, tutte le risorse della nostra autonomia speciale. Auguri di buona salute,

 

Renato Lochner (ex sindaco di Spormaggiore)

 


Sono contento che sia una storia a lieto fine, quella che racconta. Abbiamo raccontato troppe storie tristi, in questo periodo, e abbiamo bisogno di "guarire" e di rinascere da molti punti di vista.

E dobbiamo non abbassare la guardia proprio ora. Di più: non dobbiamo smettere di rispettare le regole e dobbiamo avere fiducia: nella scienza, nel vaccino, nel futuro.

Il mondo della sanità, in questa stagione mostruosa, ha dato davvero il meglio di sé.

Ma è giusto interrogarsi e chiedersi - chiedendolo soprattutto alla politica - cosa sia andato bene e cosa non sia invece andato bene. E dunque l'idea di tornare a ragionare sul concetto (declinabile in diversi modi) di medicina del territorio mi sembra un punto di partenza necessario e fondamentale.

Una bella sfida per l'autonomia.

 

 

 

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