Rischio false recensioni, l'antitrust multa TripAdvisor
Chi la definisce una decisione «storica» e chi «irragionevole». Senza dubbio sarà una decisione che farà molto discutere visto anche il fatto che in Italia TripAdvisor è seguitissimo e proprio un’utente italiana è stata la più attiva del mondo nel 2014. L’Antitrust ha inflitto una multa di 500 mila euro a TripAdvisor Italy Srl e TripAdvisor Llc, la società statunitense che gestisce il sito di recensioni per «pratica commerciale scorretta» sulle recensioni online degli alberghi. Nel pubblicizzare la propria attività - secondo l’Autorithy - TripAdvisor «enfatizza il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili, espressione di reali esperienze turistiche».
L’indagine parte da una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni consumatori: l’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella ha accertato la scorrettezza della pratica commerciale realizzata, a partire da settembre 2011 e tuttora in corso, da TripAdvisor LLC e da TripAdvisor Italy. «Con questo provvedimento - si legge in una nota - l’Antitrust ha vietato la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella «diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni», pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni.
«Stiamo rivedendo il provvedimento dell’Antitrust - ribatte TriAdvisor in un duro comunicato - ma da un esame preliminare della decisione riteniamo che non sia ragionevole, siamo fortemente in disaccordo con il suo contenuto e faremo appello.
Crediamo fermamente che il nostro sito rappresenti una forza positiva, sia per i consumatori sia per l’industria dell’ospitalità. Combattiamo le frodi con forza e abbiamo molta fiducia nei nostri sistemi e processi».
«Non è la prima volta - commenta Alessandro Nucara, direttore generale della Federalberghi - che Tripadvisor viene richiamato all’ordine dalle autorità che sorvegliano il funzionamento del mercato. Nel febbraio 2012, l’Autorità britannica per la pubblicità gli ha imposto di eliminare dalla descrizione del proprio servizio le espressioni volte a far ritenere che tutte le recensioni pubblicate sul sito sono rilasciate da veri viaggiatori, sono oneste, reali e attendibili. A ottobre 2011, il Tribunale di Parigi aveva condannato Expedia, TripAdvisor e Hotels.com a pagare una multa da 430mila euro per aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli».
«L’idea da cui nasce Tripadvisor - dice l’avvocato Emanuela Dona dell’Unione Nazionale Consumatori - è molto buona e riesce a orientare le scelte del cliente ma, se le recensioni non sono veritiere e non sono affidabili, vanifica tutta la potenzialità positiva dello strumento e danneggia i consumatori. Le recensioni falsate falsano il comportamento economico del cliente e quindi danneggiano la struttura ma soprattutto il consumatore».