New York spegne le luci per salvare la vita agli uccelli
New York spegne la luce per salvare la vita agli uccelli migratori. Ne muoiono circa un miliardo ogni anno in tutti gli Stati Uniti, una vera e propria ecatombe, a causa dell’«attrazione fatale» degli edifici illuminati e lo stato della Grande Mela ha deliberato di spegnere tutti gli interruttori non essenziali negli edifici di proprietà statale per aiutarli a navigare la loro rotta durante le migrazioni in primavera e in autunno. Le luci elettriche accese disorientano gli uccelli e fanno sì che si schiantino sugli edifici lungo la popolata rotta atlantica: grazie al governatore Andrew Cuomo molti migratori avranno una chance in più di raggiungere la loro destinazione.
L’ordine del governatore è di spegnere la luce tra le 23 e l’alba dal 15 aprile al 31 maggio quando gli uccelli arrivano nel Nord Est per la stagione della riproduzione e poi dal 15 agosto al 15 novembre, quando migrano nuovamente verso i Caraibi.
L’iniziativa si aggiunge a quella già adottata da alcuni grattacieli di Manhattan grazie all’intercessione della National Audubon Society: tra questi il Rockefeller Centre, il Chrysler Building e il Time Warner Centre che, affacciandosi su Central Park, presentava particolari rischi.
«È un semplice passo per aiutare gli uccelli migratori che abitano nelle foreste, i laghi e i fiumi dello stato di New York», ha detto Cuomo annunciando un nuovo sito web, «I Love NY Birding», che darà informazioni su iniziative di «bird-watching» e su come partecipare alla campagna «Luci spente» in cui la National Audubon Society ha già trovato buona accoglienze in altre importanti città americane come Baltimora, San Francisco e Chicago. Sono particolarmente affetti dall’«attrazione fatale» delle luci alcuni uccelli canori tra cui gli usignoli e la dendroica cerulea, protagonista del romanzo «Libertà» di Jonathan Franzen, ma anche i comuni passerotti. Secondo Daniel Klem, ornitologo del Muhlenberg College, il fenomeno non fa distinzione tra uccellini deboli o forti: «Rischia di uccidere membri importanti di uno stormo, con conseguenze sull’insieme del gruppo».